Bruxelles – L’allerta per il rischio terrorismo sta cambiando le vite dei cittadini in Europa. In diversi Paesi ormai è la normalità vedere i militari in strada e anche prendere un aereo o attraversare un confine può diventare più complicato, soprattutto per chi è abituato alla libera circolazione che Schengen ci garantisce. Un lettore ci racconta come per volare dalla Francia all’Italia una compagnia gli abbia chiesto di mostrare non uno, ma ben due documenti, cosa che lui si è rifiutato di fare.
“Ero in partenza per Venezia dall’aeroporto di Nizza e lì l’addetto al check-in di Easyjet dopo aver a lungo sfogliato il mio passaporto e la carta d’identità di Angela, mia moglie, mi chiede per entrambi un secondo documento, un patente di guida o altro”, racconta Carlo. “Ovviamente avevo la carta d’identità e la patente, e mia moglie aveva la patente, ma non le mostriamo. Chiediamo il perché di questa richiesta e ci viene risposto che ci sono tanti documenti falsi per cui ai non francesi è meglio chiedere un secondo documento”, spiega Carlo che poi continua: “Gli faccio notare che sono italiano, che sono un cittadino dell’Unione europea, che esiste Shengen, e che quindi tutto questo mi offende molto, ma lui insiste che queste sono le regole e che se non le rispettiamo non partiamo”.
Ma Carlo è determinato a far valere la sua posizione e allora pretende che venga chiamata la polizia “perché solo se un agente lo avesse ritenuto necessario, io avrei accettato gli ulteriori controlli”.
“Dopo 10 minuti di discussione – continua ancora Carlo – l’addetto al check in si allontana e si reca negli uffici Easyjet. Tornando dice che possiamo andare, ma sottolinea che mi stanno facendo un favore, perché i documenti avrebbero potuto essere falsi”.
“Non è inaccettabile – conclude Carlo – che a un cittadino europeo con passaporto regolare rilasciato da un Paese membro, in Francia, venga chiesto un secondo documento per verificarne l’identità, solo perché non è francese? Per carità, comprendo che vi è un continuo incremento degli attentati in tutta Europa, ma resto un cittadino europeo o no?”.