Bruxelles – Il provvedimento anti-Ceu voluto dal governo di Viktor Orban è legge. Nella serata di ieri il presidente della repubblica ungherese ha firmato il testo che potrebbe causare la chiusura della Central European University (Ceu), l’Ateneo finanziato dal magnate americano George Soros, acerrimo nemico di Orban. In attesa della decisione del collegio dei commissari, che si riunirà domani, la Commissione europea è pronta ad intervenire.
Oggi il vice-presidente dell’esecutivo comunitario, Frans Timmermans, incontrerà insieme al commissario all’educazione, l’ungherese Tibor Navracsics, il ministro dell’istruzione del Paese László Palkovics. Sul tavolo ci sarà sicuramente la legge anti-Ceu, che ha fatto sollevare più di un sopracciglio a Bruxelles e negli Stati membri. Intanto ieri la commissaria alla giustizia Vera Jourova aveva esortato il popolo ungherese a ribellarsi contro il governo di Orban e ad opporsi al suo tentativo di costruire una democrazia illiberale. “Credo che sia giusto che le persone scendano in piazza e protestino contro quello che sta succedendo alla Ceu”, ha detto ai cronisti presenti a Bruxelles Jourova, riporta Euobserver. Tuttavia la commissaria ha anche aggiunto che qualora “la Commissione prenderà misure amministrative o di infrazione contro il governo” è improbabile che tali misure provochino il cambiamento sperato.
Ieri sera centinaia di persone si sono radunate al di fuori del palazzo del presidente ungherese per protestare contro la nuova legge voluta dal governo. Il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker potrebbe annunciare domani le misure che la Commissione europea deciderà di prendere nei confronti di Orban. La legge contro l’Università di Soros è solo l’ultima iniziativa del premier, che da tempo ha sfidato apertamente le istituzioni europee con una serie di atti illiberali.