Bruxelles – Salario minimo garantito? Se in alcuni paesi dell’Europa è un dato acquisito, in Italia il dibattito procede con passo pachidermico. La questione è all’attenzione della commissione Lavoro della Camera dei deputati, dove si discutono 2 risoluzioni, ma i lavori procedono più che lentamente: il primo ciak c’è stato il 30 giugno dell’anno scorso, poi stop prolungato e secondo round a distanza di quasi un anno, la settimana appena trascorsa. Brevissima discussione, e altro rinvio. Senza alcuna fissazione di prossimo appuntamento.
Vediamo alcuni flash di salario minimo europeo: la Germania ha fissato in 8,5 euro il salario minimo orario, mentre la Francia, ha fissato in 9,61 euro il compenso orario, il Belgio a 9,10, l’Olanda 9,21. Poi si scende sotto i 5 euro: Slovacchia 4,57, Malta 4,16, Spagna 3,93 e via via gli altri Paesi. Anche la Gran Bretagna, fuori dalla zona euro, ha previsto un salario minimo nazionale della misura di 6,70 sterline l’ora. Oltre Oceano, il Giappone ha fissato (facendo l’equivalenza in moneta europea) il salario orario minimo a 5,56 euro, gli Usa a 5,46.
In Italia la risoluzione a firma dei parlamentari del Movimento cinque stelle prova a fissare un limite minimo, stabilendo in 9 euro minimo lordi la retribuzione oraria e prevedendo che il differenziale registrato annualmente tra inflazione programmata, o realisticamente prevedibile, e inflazione reale, sia recuperato integralmente con le retribuzioni e le erogazioni previdenziali del mese di gennaio di ogni anno
Ma vai a sapere quando la discussione riprenderò per il terzo appuntamento.