Bruxelles – “Con la lettera di intenti firmata a Roma dagli Stati membri, l’Ue ha ottenuto un risultato straordinario. Il prossimo passo da compiere è fare tutto il possibile per implementarne il contenuto”. Ne è convinto il direttore generale della Dg Connect della Commissione europea, Roberto Viola, intervenuto oggi a una conferenza di due giorni sulla Mobilità automatizzata e connessa (Cad) a Bruxelles.
Viola si è riferito alla lettera firmata lo scorso 23 marzo a Roma da 29 Paesi europei (27 dell’Ue più Norvegia e Svizzera), in base alla quale si sono impegnati a realizzare alcuni corridoi transfrontalieri per testare le nuove tecnologie di veicoli a guida autonoma. L’impegno degli Stati membri è “un segnale politico molto chiaro”, secondo il direttore generale, e arriva “dopo che l’industria ha già mostrato il suo interesse a proseguire lungo questa strada”. La lettera era un passo necessario poiché “senza la volontà dei Paesi membri di lavorare insieme”, al di là degli sforzi fatti a Bruxelles, il progetto non potrà decollare, ha spiegato Viola.
Dopo l’impegno politico è ora il “tempo di passare all’azione”. Per questo, nei prossimi mesi la Commissione lavorerà insieme agli Stati membri “per individuare il maggior numero possibile di corridoi transnazionali”. “Ne esistono già tra Francia e Germania, ora dovremo realizzarne altri”, ha detto il responsabile della Dg Connect. “Servono passi semplici ma necessari”, come ad esempio una segnaletica europea pensata appositamente per i veicoli a guida autonoma. Un punto fondamentale per l’intero progetto è lo sviluppo “di una nuova banda di frequenza” in Europa, in modo da garantire la connessione 5g su tutte le autostrade, ha sottolineato Viola. In questo senso, la Commissione assicurerà i fondi necessari al progetto: “siamo pronti a stanziare almeno 50 milioni per la realizzazione della rete 5g nei corridoi transfrontalieri”, ha affermato Viola.
Da parte della Commissione, ma anche degli Stati membri e dell’industria europea, c’è la consapevolezza dell’importanza di questa sfida. Il direttore della Dg Connect è fiducioso: “Siamo ad un bivio per l’Ue: c’è l’impegno politico (degli Stati membri, ndr) e davanti a noi abbiamo una road map chiara. Ora va intrapresa questa strada”. Sul piano della regolamentazione dell’uso di queste nuove tecnologie per ora “non c’è fretta”, ha dichiarato Viola, aggiungendo che “useremo la tecnologia Cad come progetto-pilota per capire come regolamentare queste nuove realtà”. Per ora, secondo la Commissione, l’importante è lavorare insieme, con un’ambizione in mente. Perché se il progetto della mobilità automatizzata andasse in porto, l’Ue sarebbe “la prima regione al mondo” a far diventare realtà la circolazione di veicoli senza pilota.