Bruxelles – Antonio Tajani rilancia Silvio Berlusconi. Il presidente del Parlamento deve la sua carriera politica al cavaliere, che adesso cerca di riaccreditare presso le istituzioni e i leader dell’Ue. Un compito non dei più semplici dato l’ex premier non è tra le persone più amate oltre le Alpi ma, ha detto Tajani in occasione del congresso del Ppe appena concluso, “se vogliamo la stabilità anche in Italia non possiamo non puntare su un leader e sul suo partito, su Silvio Berlusconi e Forza Italia”. Al di là delle ragioni personali, non v’è dubbio che il presidente del Parlamento europeo abbia delle ragioni dalla sua. In questo momento il panorama politico nazionale è tale che in Italia l’intesa con il partito di Berlusconi potrebbe essere necessaria dopo le prossime elezioni per garantire al Paese e all’Europa quelle garanzie di governabilità che servono per rispondere alle sfide europee e portare a casa quelle riforme chieste dall’Europa e promesse dall’Italia.
Il ragionamento che portato Tajani a rilanciare la figura di Berlusconi è stato di ampio respiro. Crisi economica, immigrazione, Brexit, terrorismo sono tutte sfide a cui l’Europa è tenuta a dare una risposta. Perché ciò sia possibile e perché la soluzione sia davvero credibile, “abbiamo bisogno di stabilità in Parlamento europeo, in Consiglio, in Commissione, e anche negli Stati membri”, ha sottolineato Tajani davanti alla platea del Partito popolare europeo riunito a Malta. Tra i partecipanti anche lo stesso Berlusconi. Qualche applauso gli è stato tributato, quando Tajani ne ha tessuto le lodi di leader. Non un applauso scrosciante, ma non era neppure scontato che si battessero le mani su una persona che in Europa ha lasciato più di qualche cattivo ricordo. Lo disse chiaro e tondo, e in italiano, il leader dei liberali europei in Parlamento, Guy Verhofstadt: in dieci anni Berlusconi ha parlato di calcio e donne. Ma Tajani invita il suo partito europeo a scommettere sul cavaliere.