Bruxelles – Nel campo della Sicurezza e della Difesa “il Regno Unito contribuisce in modo utile e importante alle missioni e alle operazioni militari e civili dell’Unine europea, 16 missioni”, ma lo fa “nella misura del 3% del personale civile e 5% del personale militare”, una cifra che “certamente non è tale, in termini di uomini e mezzi, che possa creare un problema alla dimensione della sicurezza e della Difesa dell’Unione europea nel futuro” dopo la Brexit.
Lo ha assicurato parlando con la stampa a margine della ministeriale Nato a Bruxelles l’Alto rappresentante dell’Ue, Federica Mogherini, rispondendo a quelle che sono sembrate ad alcuni minacce da parte di Theresa May di non cooperare con l’Europa sulla sicurezza se non si raggiungeranno gli accordi economici post Brexit che Londra si aspetta. Mogherini senza entrare in diretta polemica con la premier britannica ha fatto capire che sul punto il Regno Unito non ha poi tanto potere negoziale. “Anche dopo la notifica della Brexit l’Ue continua a rafforzare il suo sistema di sicurezza e difesa”, ha affermato Mogherini assicurando che il divorzio con Londra non comprometterà le capacità europee nel settore.