Bruxelles – La Francia sembra aprire alla possibilità che i negoziati per la Brexit, oltre a decidere sulle modalità del divorzio tra Londra e Bruxelles, possano cominciare anche ad affrontare il tema del futuro rapporto del Regno Unito con l’Unione europea. La Commissione e gli Stati continuano a ripetere che le trattative sull’uscita e quelle sulla nuova partnership che devono essere tenute assolutamente separate. Il Parlamento europeo ha invece chiesto che le “linee generali” del futuro rapporto siano affrontate da subito, se le trattative verranno svolte in un clima costruttivo, per passare poi a un “periodo di transizione, limitato nel tempo” in cui studiare nei dettagli il nuovo rapporto con Londra prima di avviarlo.
La Francia sembra aperta a questa possibilità. In una nota della presidenza della Repubblica Francese, in cui si dà notizia di una telefonata tra Francois Hollande e la premier Theresa May, si afferma che “sulla base dei progressi fatti”, nei negoziati sulla Brexit, “potremo aprire le discussioni sul quadro di riferimento per le future relazioni tra il Regno Unito e l’Unione europea, secondo la lettera di Donald Tusk, a nome del Consiglio europeo”. Hollande insomma, seppur molto blandamente, con una nota e non con una dichiarazione diretta, fa presagire che uno scenario come quello prospettato dal Parlamento europeo potrebbe andare bene a Parigi.
Nei negoziati, si legge nella nota di Tusk, “l’Unione agirà in modo unitario e salvaguarderà i suoi interessi. La nostra prima priorità sarà ridurre al minimo l’incertezza che la decisione del Regno Unito comporta per i nostri cittadini, imprese e Stati membri”, aggiungendo “quindi inizieremo concentrandoci sull’insieme delle modalità essenziali per un recesso ordinato”. E quell’inizieremo potrebbe voler dire che , appunto, ci sarà poi spazio anche per altre discussioni sul futuro rapporto. Per ora però siamo solo all’interpretazione di quello che viene detto tra le righe. La Commissione preferisce non rispondere alle domande sul tema, in attesa di lunedì, quando Tusk farà agli Stati membri la sua proposta sulle linee guida per i negoziati, che poi dovranno essere formalmente adottate dal Consiglio europeo del 29 aprile. La settimana prossima il quadro comincerà a diventare più chiaro.