Bruxelles – L’Austria fa marcia indietro sul piano di ricollocamento dei migranti. Il cancelliere austriaco Christian Kern vuole infatti interpellare le istituzioni europee, affinché l’Austria possa disapplicare il piano di ricollocamento dei migranti. Lo ha detto lo stesso Kern al termine di una seduta del consiglio dei ministri a Vienna, annunciando che a breve scriverà una lettera per convincere le autorità europee in questo senso.
“Non siamo agenti provocatori”, ha sottolineato il cancelliere, chiedendo “comprensione” da parte di Bruxelles. “Di certo non cercheremo un procedimento di infrazione con Bruxelles. Gli impegni, presi a livello europeo, vanno rispettati per il bene della comunità”, ha detto Kern, ricordando il numero di migranti e rifugiati che attualmente soggiornano già in Austria. Il vice cancelliere Reinhold Mitterlehner ha riferito ai cronisti di non essere convinto del successo dell’iniziativa del cancelliere a Bruxelles, facendo intuire che il tema divide il partner di coalizione Spö.
Secca la replica dell’Ue: “Nessun Paese può ritirarsi unilateralmente” dal piano europeo di ricollocamenti dei migranti, che è “legalmente vincolante. Se l’Austria lo facesse, sarebbe fuori dalla legge. Questo sarebbe profondamente deplorevole e non senza conseguenze”. Ha risposto così il portavoce della Commissione europea per la migrazione Natasha Bertaud a chi le ha chiesto se l’Austria possa ritirarsi dal piano di ricollocamenti.