Bruxelles – “Se dovremo essere cattivi per difendere i diritti dei cittadini europei lo saremo, anche se preferiremmo non esserlo”. Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani nel corso della sua conferenza stampa sulla Brexit, tenuta nel pomeriggio di oggi insieme all’eurodeputato dei liberali Guy Verhofstadt, coordinatore dei negoziati per la Brexit per il Parlamento europeo.
“La priorità per il Parlamento europeo è garantire i diritti dei cittadini europei. Serve un processo di negoziazione che garantisca trasparenza e fair play. Un’uscita ordinata è la condizione preliminare per ogni futuro partenariato tra Ue e Regno Unito”, ha affermato Tajani, sottolineando come in ogni caso il Paese di Theresa May “dovrà rispettare i suoi obblighi europei fino alla scadenza definitiva della sua appartenenza all’Ue”. “Non essere più membro non deve essere uguale a far parte dell’Ue. Ma il Regno Unito sta lasciando l’Ue non l’Europa”, ha chiarito Tajani, affermando che “abbiamo una cultura e una storia comune”.
“Mettiamo in chiaro fin da subito che speriamo in negoziati giusti e costruttivi, soprattutto non vogliamo accordi fatti alle nostre spalle”, ha detto Verhofstdat, aggiungendo: “Non accetteremo che il Regno Unito concluda accordi commerciali con altri Paesi prima del ritiro, perché fino ad allora sarà un Paese membro dell’Ue, con tutti i diritti ma anche gli obblighi che questo comporta”. Il leader dei Liberali europei ha anche affermato che il Parlamento non esclude un “periodo di transizione, limitato nel tempo” prima dell’entrata in vigore del nuovo accordo di associazione tra Londra e Bruxelles. “Noi proponiamo un massimo di tre anni: del resto è irrealistico pensare di negoziare un nuovo accordo nei prossimi 14 o 15 mesi”, ha aggiunto. Per Verhofstadt nei prossimi dovranno essere negoziati non solo i termini del ritiro del Regno Unito, “ma anche le linee guida per una futura relazione”. Così “dicono i Trattati all’articolo 50 e così deve essere fatto”, ha sostenuto Verhofstdat. Tutto questo a patto che ci sia una buona volontà da parte della Gran Bretagna, mette in chiaro la bozza di risoluzione del Parlamento che sarà votata la settimana prossima (scaricala qui), parlando di necessità di “buoni progressi” nei negoziati per il ritiro, per cominciare a discutere da subito anche quelli della futura relazione.
Oltre all’accordo economico da negoziare nei prossimi anni, nelle trattative peserà anche la questione della cooperazione sulla sicurezza. “La cooperazione con la Gran Bretagna in materia di sicurezza e lotta alla criminalità continuerà, che ci sia un accordo oppure no”, ha detto in merito il presidente del Parlamento europeo. Sia Tajani che Verhofstadt hanno sottolineato che ad ogni modo la cooperazione sulla sicurezza non potrà essere usata dal governo britannico come “merce di scambio” per gli accordi economici.