Bruxelles – Gli europarlamentari tedeschi sono i più influenti sulle politiche digitali e telecomunicazioni, ma se si guarda ai singoli individui, sono gli estoni a essere fra i più attivi. Il quadro offerto da Votewatch Europe, il think tank che si occupa di monitorare le attività dei parlamentari Ue, mostra che fra i primi 25 eurodeputati più influenti, ben sei sono tedeschi. Tuttavia, fra i Paesi con più voce sul digitale ci sono anche Italia, Francia, Spagna, Polonia, Gran Bretagna e Romania.
Restringendo lo sguardo ai comportamenti dei singoli parlamentari, è l’Estonia, terra d’origine del vicepresidente della Commissione Ue responsabile per il Mercato unico digitale Andrus Ansip, a distinguersi per la particolare attività dei suoi rappresentanti.
Secondo l’analisi di VoteWatch, gli europarlamentari greci e ciprioti sono i meno influenti sulle politiche digitali, ma attenzione a fare facili analogie fra il livello di digitalizzazione di un Paese e l’attività dei suoi rappresentanti riguardante tale settore. Danimarca, Svezia e Paesi Bassi hanno infatti in media una voce abbastanza debole a Strasburgo (nonostante alcuni singoli deputati si diano parecchio da fare), anche se le nuove tecnologie sono ampiamente più diffuse in quei territori rispetto ad altri del Sud Europa.
Un altro errore da non fare è confondere l’influenza come delegazione nazionale con l’unità d’intenti. Fra gli europarlamentari più influenti ci sono due donne tedesche, Sabine Verheyen e Julia Reda, ma appartengono a partiti politicamente agli antipodi: la Cdu e il Partito pirata. Le loro visioni sulla riforma del diritto d’autore, la neutralità di internet e l’e-commerce sono quindi completamente differenti. Unico italiano nella Top 10 degli eurodeputati più influenti sulle politiche digitali è Nicola Danti (Pd).