Roma – “Ci sono norme e vincoli europei che non dobbiamo dare per intoccabili, c’è un margine di negoziato”. Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, conferma la linea economica del proprio esecutivo, orientata a “mettere in campo un quadro di politiche economiche che ci consenta di mantenere gli equilibri di bilancio e di razionalizzazione della spesa”, ma che “contemporaneamente accompagni e sostenga la crescita, che per quanto limitata inizia a manifestarsi”.
“Certamente, da qui all’autunno, la discussione con Bruxelles sarà aperta e potrà produrre risultati”, indica il premier ricordando gli appuntamenti del Def da presentare ad aprile, della nota di variazione che a settembre darà un quadro più aggiornato nel quale inserire la Legge di bilancio, la quale invece verrà varata a ottobre.
Nessun riferimento diretto, invece, alla manovra correttiva che la Commissione europea ha chiesto al ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, il quale ha risposto assicurando misure di aggiustamento sul fronte della spesa, della lotta all’evasione e dell’aumento di accise e imposte indirette. Un strumento, quest’ultimo, di cui il Partito democratico non vuol sentir parlare, a cominciare dal suo ex segretario Matteo Renzi, che di Gentiloni è stato il principale sponsor e del cui governo resta il principale azionista.
È per questo che Gentiloni avverte che la trattativa con bruxelles è ancora in corso e che l’esecutivo condurrà le trattative “sapendo che da un lato dobbiamo mantenere gli equilibri (di bilancio, ndr), dall’altro dobbiamo ottenere una cornice europea più realistica”, che tradotto vuol dire regole più flessibile.