Hollande: “Ci sono dei problemi è vero, ma insieme siamo più forti” – “Siamo più forti insieme o siamo migliori divisi e separati? La risposta è: siamo più forti insieme”, lo ha detto il presidente francese Francoise Hollande dopo la firma della Dichiarazione di Roma. “I problemi ci sono – ha aggiunto – ma non si può immaginare che basti mettere barriere per risolverli. Insieme siamo più forti ed è insieme che possiamo rispondere alla minaccia terrorista e mettere in sicurezza le nostre frontiere”. Per Hollande “essere insieme significa anche mandare un messaggio d’apertura al mondo. Siamo decisi a restare insieme, e lo dimostra il fatto che la dichiarazione di Roma è stata sottoscritta da tutti, anche da chi non era proprio d’accordo su tutto”.
Tsipras: “Ero scettico sulla dichiarazione, ma abbiamo ottenuto chiaro riferimento al sociale” – “Ero scettico a firmare la dichiarazione, ma abbiamo ottenuto un chiaro riferimento al sociale. Non c’è futuro dell’Ue se non si mettono al centro dignità e dimensione sociale”, sono state le parole del premier greco, Alexs Tsipras, dopo la firma della Dichiarazione di Roma che è “una dichiarazione aperta”. Per Tsipras “il vero rischio per l’Europa è l’estremismo e l’estrema destra. Il pericolo è rappresentato da quegli spazi che si aprono per l’anti-politica”.
Tutti i ventisette capi di Stato e di governo hanno firmato la dichiarazione di Roma (leggila qui)
Le firme di #RomaUE2017 #EU60 pic.twitter.com/cegKNOHBrR
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Juncker: “Rinnoviamo il nostro voto a un’Unione indivisibile e unita” – “Siamo qui per rinnovare il nostro voto e ribadire il nostro impegno a un’Unione indivisibile e unita”, che è “l’unica via per una Ue salda, solida, generosa e pronta alle sfide”, ha dichiarato il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker. “Siamo riusciti nella pace, nel mercato comune e nella moneta unica” e queste “sono ragioni per essere fieri dell’Europa”, ha rivendicato Juncker chiedendo di “essere più fieri dell’Europa”.
"Today we renew our vows and reaffirm our commitment to an undivided and indivisible Union." @JunckerEU #EU60 #FutureOfEurope pic.twitter.com/SLczMsXLHS
— European Commission (@EU_Commission) March 25, 2017
Tusk: “L’Ue o sarà unita o non sarà” – Per il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, l’Ue “non è slogan, procedure e regolamenti. L’Ue garantisce che che libertà, dignità, democrazia, indipendenza non siano solo sogni ma realtà”. Per Tusk “L’Europa come entità politica o sarà unita o non sarà. Solo un’Europa unita può far valere la sua sovranità nei confronti del resto del Mondo”.
Today in Rome we are renewing the unique alliance of free nations initiated 60 years ago by our great predecessors.https://t.co/RKSlksmBkK pic.twitter.com/CwkL2jWsoM
— Charles Michel (@eucopresident) March 25, 2017
Tajani: “Soltanto insieme possiamo esercitare davvero la nostra sovranità” – “Soltanto insieme possiamo esercitare davvero la nostra sovranità ed avere la forza di negoziare nel Mondo”. Se ne è detto convinto il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani che ha affermato di essere “preoccupato per la crescente disaffezione” dei cittadini verso l’Ue e per questo “dobbiamo riavvicinare Europa alla gente, dare risposte”. Le celebrazioni dei 60 anni dei Trattati per Tajani “non devono essere autocompiacimento, ma preciso impegno politico verso i nostri cittadini”, e su questo impegno “il Parlamento europeo vigilerà”. Per il Presidente “l’Europa va cambiata, ma non distrutta. Oggi è un giorno di festa e orgoglio, per vincere servono valori comuni in cui credere”.
Vogliamo che i giovani sognino ancora una volta un' Europa migliore. Ecco il mio intervento a #EU60 #Roma https://t.co/klrtWvQ75V pic.twitter.com/Jc9VC9qhMx
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) March 25, 2017
10:30 Gentiloni: “Abbiamo imparato la lezione, l’Unione sceglie di ripartire” – Il “vero messaggio” che deve uscire dalle celebrazioni per i 60 anni dei Trattati di Roma è che l’Unione europea “ha imparato la lezione e sceglie di ripartire”. Lo ha dichirato nel suo discorso in Campidoglio il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni secondo cui la forza dell’Europa “è il fatto di aver saputo e dovuto imparare più di altri Paesi a convivere con la diversità”. Ma “per ridare spinta al progetto dell’Unine dobbiamo innanzitutto ridare fiducia ai cittadini”, all’Europa “serve il coraggio di voltare pagina abbandonando una visione dell’economia talvolta affidata a piccole logiche di contabilità, talvolta arbitraria”.
10:20 Le celebrazioni iniziano con L’Inno alla gioia di Ludwig van Beethoven, inno dell’Unione europea
09:00 I leader sono arrivati in Campidoglio accolti dalla sindaca Virginia Raggi – Uno dopo l’altro sono arrivati al Campidoglio i leader dei 27 Stati membri, la premier britannica Theresa May non è presente vista la Brexit. I capi di Stato e di governo sono stati accolti prima dal presidente del Consiglio italiano, Paolo Gentiloni, da quello del Consiglio europeo, Donald Tusk e dal premier maltese e presidente di turno dell’Ue Joseph Muscat. Al loro ingresso in Campidoglio hanno ricevuto poi il benvenuto dalla sindaca Virginia Raggi.