Roma – Senza Unione europea, “l’Italia da sola avrebbe pochissima capacità di resistenza” contro il protezionismo verso il quale si rischia di ricadere con l’avvento di Donld Trump alla presidenza degli Stati uniti. È uno dei tanti motivi per i quali, a sessant’anni dalla nascita della Comunità economica europea, è ancora necessario proseguire nel percorso di integrazione. A sottolinearlo è Mattia Adani, consigliere economico del sottosegretario allo Sviluppo economico, Ivan Scalfarotto, intervenendo a “60 anni di pace, stabilità e impresa”, la tavola rotonda organizzata da Eunews in occasione delle celebrazioni per i trattati di Roma.
Per Adani, “il nostro Paese prospera quando il mondo è aperto, quando i commerci sono aperti e quando il Mediterraneo è aperto”, mentre “da soli faremmo fatica”. L’Ue, spiega, da un lato “è garante che il mercato europeo, il principale per le nostre esportazioni, resti aperto”. Dall’altro “ci aiuta a tenere aperti i mercati globali”.
In un intervento video, Giovanni Buttarelli, Garante Ue per la privacy, ha sottolineato l’importanza della dimensione europea nell’armonizzare norme che influenzano in maniera determinante l’attività delle imprese, oltre che la vita dei cittadini. Sul suo campo, quello della protezione dei dati, ad esempio, le regole che “stiamo costruendo per la società del big data – che cambierà radicalmente il modo di pensare e produrre e offrite beni e servizi – influenzeranno i prossimi 20 anni”.
Un aspetto, quello normativo, sottolineato anche da Francesco Sciaudone, managing partner di Grimaldi studio legale. “Ci sono una serie di settori giuridici fondamentali per le imprese, sui quali non ci sarebbe stato uno sviluppo senza lo stimolo europeo”, ha indicato Sciaudone riferendosi ad esempio alla “normativa sui diritti dei consumatori o a quella sulla concorrenza”. Tuttavia, non mancano le difficoltà: di fronte “alla velocità di crescita degli strumenti tecnologica”, segnala, non c’è una “capacità di rapido adeguamento delle regole”.
Il direttore responsabile di EastWest, Giuseppe Scognamiglio, ha esposto una serie di cifre che danno il senso dei risultati positivi raggiunti dall’Ue, che “secondo il Fmi è la seconda economia del mondo” e ha “un Pil complessivo pari a quasi un quarto di quello globale”. Scognamiglio ha poi prospettato un futuro federale come strada sulla quale conviene procedere, facendo l’esempio di come negli Stati uniti, a fronte di un calo di reddito di un euro, aumentino di 40 centesimi i trasferimenti dal livello federale” per compensare la perdita. “Se la stessa cosa avviene in Spagna”, ha aggiunto, la compensazione è “di appena un centesimo”.
I numeri riportati da Scognamiglio, secondo Marco Zatterin, vicedirettore de La Stampa, sono utili a combattere la filosofia delle “post-verità” che si sta affermando, e servono a fare chiarezza su alcuni argomenti a suo avviso privi di fondamento che vengono spacciati per veri, come la bontà di un ritorno alla lira.
Quello della carenza di informazioni puntuali e accurate sull’Ue è una lacuna che Eunews tenta di colmare, e lo ha ricordato il direttore Lorenzo Robustelli in apertura dell’evento, presentando due iniziative della testata. La prima riguarda la pubblicazione del Ted, l’estratto della Gazzetta ufficiale Ue sul quale vengono pubblicate tutti i bandi di gara a livello europeo. Il servizio riguarderà solo il settore della comunicazione, ma su richiesta degli utenti sarà possibile fornire delle versioni personalizzate su altri ambiti di interesse. La seconda iniziativa, rivolta ai cittadini, è C’è posta per l’ue, realizzato in collaborazione con Tiscali e che consiste in video nel quale esponenti delle istituzioni europee risponderanno a una domanda sull’Ue, con una chiosa di un giornalista della redazione. Un modo per portare i cittadini a contatto diretto con l’Unione europea.