dall’inviato
Roma – “Dobbiamo difendere i diritti dei cittadini europei in Regno Unito dalla dissolutezza di Theresa May”, la premier britannica che la prossima settimana attiverà le procedure per l’uscita del suo Paese dall’Unione. Affonda il colpo Gianni Pittella. Il presidente del gruppo Socialisti e democratici in Parlamento europeo è in versione ‘da battaglia’ all’evento “Europe Together” organizzato dagli S&D. Nel giorno in cui il gruppo presenta la dichiarazione sul futuro dell’Europa, Pittella promette che il gruppo non concederà sconti a nessuno in nome dell’Europa e del programma socialista per un suo rilancio. A cominciare dalla Brexit, per proseguire con il presidente dell’Eurogruppo. “Non bisogna dividere l’Europa in un nord presuntamente di virtuosi e un sud di peccatori da punire”, la nuova bacchetta a Jeroen Dijsselbloem, reo di aver accusato i Paesi mediterranei di dilapidare tutti i soldi in donne e alcohol. “Dijsselbloem si deve dimettere”, ha ribadito Pittella.
Ma non finisce qui. Perchè l’Europa sia accettata dai cittadini, occorre che sia equa. Pilastro sociale, dunque. Ma cosa vuol dire? “Europa sociale significa far pagare le tasse alla multinazionale americana che si trova in Europa”. Un riferimento al caso Apple? Non fa nomi Pittella, ma il pensiero corre a quello. Pittella, a nome del gruppo che dirige a Bruxelles e Strasburgo, spiega come tradurre in pratica il documento approvato oggi e che dovrà essere alla base dell’Europa che rinascerà domani. La strada da seguire è chiara per i socialisti europei. “Bisogna non accettare il fiscal compact, avere un piano per gli investimenti con soldi veri, attuare la piena flessibilità prevista da patto di stabilità e crescita, sostenere le Pmi”. Serve, poi, una vera politica migratoria e di asilo comune, perché è “grave e vergognoso che tutto sia scaricato sui Paesi di primo arrivo”.