Bruxelles – A pochi giorni dal vertice tenutosi a Roma tra i ministri di 7 Paesi europei e 2 africani, per la prima riunione del Gruppo di contatto del Mediterraneo centrale, il Sovrano Ordine di Malta ha ospitato sempre nella capitale un incontro con rappresentanti e ambasciatori libici ed europei e di agenzie umanitarie internazionali per discutere come affrontare le sfide della migrazione in Libia per promuovere la cooperazione politica e la riconciliazione nazionale.
Con una situazione di grande instabilità politica e il proliferare di violenza nell’intero paese, continuano inarrestabili le traversate lungo il Mediterraneo centrale, con partenza dalle coste libiche. Gli ultimi dati indicano un aumento del 36% degli arrivi via mare rispetto ai primi mesi del 2016 e drammaticamente si registra un aumento delle morti in mare.
“L’approccio ai problemi umanitari rimane lo stesso malgrado le grandi divisioni politiche ” ha detto il Gran Cancelliere dell’Ordine di Malta, Albrecht Boeselager aprendo i lavori della riunione, a cui hanno partecipato ambasciatori dell’Unione Europea (presente anche l’Italia) e della Libia, rappresentanti di istituzioni libiche, delegati dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), della Missione di Supporto delle Nazioni Unite in Libia (UNSMIL), e dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM).
“Come istituzione umanitaria non possiamo non reagire di fronte agli abusi e alle violenze subite da molti migranti e rifugiati, soprattutto donne e bambini” ha aggiunto Boeselager. L’Ordine di Malta ha da poco terminato un primo training in attività di Search and Rescue nel Mar Mediterraneo, e a breve i medici del suo Corpo Italiano di Soccorso si imbarcheranno di nuovo sulla Nave San Giorgio per ripetere il corso di formazione. Obiettivo dell’iniziativa–nell’ambito della missione navale europea EUNAVFORMED – è di lavorare sul capacity building delle autorità locali per frenare il traffico di essere umani e arginare le morti in mare.
Nella riunione sono state esplorate forme di collaborazione che possano incidere in maniera positiva sulle condizioni umanitarie dei migranti e degli sfollati interni alla Libia, nonché delle comunità locali. I partecipanti hanno ribadito all’unisono la necessità di trovare approcci inclusivi, che siano in grado di coinvolgere sia le forze politiche libiche e occidentali, ma anche le autorità locali, fortemente provate dall’instabilità in cui versa il paese.
Insieme a Forward Thinking, think tank britannico, l’Ordine di Malta ha già organizzato altri incontri nel 2015 e 2016 con un gruppo di lavoro di rappresentanti libici, per affrontare insieme le sfide poste dalla migrazione e dal traffico degli esseri umani.