Bruxelles – “Molti dei bambini che sono arrivati in Europa in circostanze difficili e dopo viaggi pericolosi vivono in situazioni precarie e sono esposti all’incuria e alla violenza” e sono tenuti in “condizioni terribili”. Lo denuncia un rapporto del Consiglio d’Europa sui minori migranti e rifugiati pubblicato oggi. Il rapporto, basato sulla esperienza sul campo del rappresentante speciale del segretario generale per le migrazioni e i rifugiati, Tomáš Boče, dice inoltre che spesso “i bambini che sono costretti a mendicare per strada vengono arrestati e messi in prigione”.
Boče ha visitato i campi profughi in diversi Stati europei, dalla Grecia all’ex Repubblica jugoslava di Macedonia, fino a Turchia, il nord della Francia (Calais e Grande-Synthe) e Lampedusa in Italia. Il risultato dei suoi viaggi è riassunto in un rapporto estremamente critico sulle condizioni di vita dei minori migranti, spesso non accompagnati, e nei campi in generale. “Ci sono state accuse di abusi sessuali e di abusi di bambini in alcuni campi”, denuncia il rapporto, che parla anche di “un uso sproporzionato della forza da parte della polizia”.
I bambini non accompagnati sono quelli a correre i rischi più alti, si legge, perché nell’attesa che venga loro assegnato un “custode” che li accompagni nella richiesta di asilo sono i più soggetti ad abusi e violenze. Questo problema riguarda in modo particolare l’Italia. Come riportato da Euobserver, circa 25.000 minori sono arrivati in Italia lo scorso anno, e il Parlamento sta mettendo in atto una nuova legge – supportata dallo stesso Consiglio d’Europa – per migliorare la custodia dei minori non accompagnati. Ma la Penisola rischia di non avere le misure necessarie per far fronte all’arrivo costante di così tanti bambini.
Secondo le cifre dell’Eurostat e del Servizio di ricerca del Parlamento europeo, circa il 30% dei richiedenti asilo arrivati in Europa negli ultimi due anni erano bambini, dice il rapporto. E quasi il 70% di questi bambini fuggivano dalla guerra in Siria, Afghanistan e Iraq. Il numero di bambini non accompagnati ha raggiunto i 96.465 nel 2015, che costituivano un quarto dei minori under 18. Nel 2016 secondo l’Unicef, questi numeri sono più che raddoppiati dall’anno precedente. Il trend continuerà quindi nei prossimi anni, mette in guardia il Consiglio d’Europa.
Per questo il rapporto invoca misure urgenti per trovare alternative alla detenzione dei minori e di migliorare le condizioni di vita nei campi profughi. Per quanto riguarda i minori vanno introdotte procedure appropriate per l’accertamento dell’età, un sistema efficiente di custodia dei minori e dell’accesso all’informazione e all’educazione, secondo Boče. Inoltre, serve un supporto linguistico specializzato per i minori rifugiati e migranti: sarebbe il primo passo per migliorare le condizioni dei bambini e facilitarne l’integrazione in Europa.