Bruxelles – Il 22 marzo è un giorno triste per Bruxelles, che oggi commemora le vittime degli attentati terroristici che un anno fa sconvolsero la città. Diverse cerimonie hanno avuto luogo nel corso della mattinata, in presenza dei sovrani del Belgio, il re Philippe e la regina Mathilde, così come del primo ministro belga Charles Michel e dei presidenti delle principali istituzioni europee.
Il 22 marzo 2016 due attacchi a distanza di un’ora circa l’uno dall’altro furono sferrati da terroristi affiliati all’Isis. All’aeroporto di Zaventem due attentatori si fecero esplodere causando la morte di 16 persone; successivamente alla fermata della metro di Maelbeek, altre 16 persone persero la vita in seguito ad un attacco kamikaze. In totale più di 300 persone rimasero ferite nelle azioni terroristiche.
Stamane, la prima cerimonia di commemorazione si è tenuta proprio all’aeroporto di Zaventem, davanti all’entrata della hall dove era stato condotto l’attacco. Durante la cerimonia sono stati letti i nomi delle vittime che hanno perso la vita quel giorno all’aeroporto. C’è stato anche un momento particolarmente toccante, quando il marito di una delle vittime ha intonato una canzone in ricordo della moglie. Il re Philippe in abiti civili ha deposto una corona di fiori “a nome di tutta la nazione”, prima che le persone presenti osservassero un minuto di silenzio.
Le commemorazioni sono poi proseguite alla stazione di Maelbeek, dove era stato condotto il secondo attacco. I sovrani del Belgio erano presenti anche qui, insieme al primo ministro belga Michel. “Bisogna rialzarsi, anche se a volte non si riesce ad aggrapparsi alla vita, che fila a tutta velocità”, ha testimoniato Christelle, rimasta ferita a Maelbeek ma sopravvissuta all’attacco. La Stib, compagnia dei trasporti pubblici cittadina, in quel momento ha fatto bloccare l’insieme dei mezzi e osservato un “minuto di rumore”, coi conduttori che suonavano il clacson e i passeggeri che applaudivano.
L’ultima commemorazione in programma per la giornata si è tenuta nei pressi della Commissione europea, a Schuman, dove il re e la regina del Belgio hanno inaugurato un monumento costruito in memoria delle vittime. Oltre alla coppia reale, all’inaugurazione erano presenti anche rappresentanti dello Stato federale e delle regioni belghe, così come il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, insieme ad Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, e Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo.
“Davanti a questa violenza incomprensibile e atroce, gli abitanti di Bruxelles e i belgi, sostenuti da tutti i popoli d’Europa hanno scelto di resistere e di non perdere speranza. Gli europei hanno affermato la loro unità nella lotta contro il terrorismo e dimostrato la loro determinazione nel difendere a ogni costo i nostri valori e le nostre libertà”, ha dichiarato Juncker.
I funzionari del Consiglio dell’Ue e della Commissione europea hanno osservato un minuto di silenzio nelle loro rispettive istituzioni.
In senso simbolico, la statua del Manneken Pis, celebre simbolo di Bruxelles, oggi indossa un nuovo costume da pompiere per ricordare gli sforzi straordinari compiuti dai vigili del fuoco un anno fa nelle operazioni di soccorso.
Una particolare commemorazione ha avuto luogo anche a Foret de Soignes, dove sono stati piantati 32 alberi in ricordo delle vittime dei due attacchi terroristici. L’opera, realizzata dall’architetto paesaggista Bas Smets, consiste in una serie di alberi collocati a distanza simile a quella di persone che si tengono la mano. Gli alberi scelti sono delle betulle dalla corteccia bianca, simbolo di vita e rigenerazione. Al centro degli alberi, disposti a cerchio, è stata disposto un anello di pietra costituito da circa 30 tonnellate di pietre blu, estratte da una miniera belga. Un modo per assicurare che il monumento duri nel tempo.