Bruxelles – Il 25 marzo, a Roma, mentre i Capi di Stato e di governo dell’Unione europea saranno impegnati nelle celebrazioni del 60° anniversario dell’Unione europea, alcune associazioni umanitarie hanno pensato di “portare il Mediterraneo nel cuore della Capitale, sulle acque del Tevere”. Si tratta di una simbolica azione di protesta dal nome “Not my Europe” che vuole richiamare l’attenzione dei leader e della società civile sul dramma dei migranti per cambiare le politiche migratorie dell’Ue verso chi fugge da zone di guerra, persecuzione e povertà,
La mobilitazione è promossa da tante organizzazioni e associazioni della società civile impegnate in prima linea sulla migrazione, tra cui Amnesty International Italia, Medici senza frontiere, Terre des Hommes e Legambiente Onlus. In pratica, sul fiume capitolino verrà collocata un’imponente installazione che riproduce l’impatto negativo delle politiche migratorie applicate dagli Stati europei. Dal palco è previsto l’intervento di un immigrato sopravvissuto al “viaggio”, poi di Emma Bonino, Luigi Manconi e Gad Lerner.
“Muri, blocchi e accordi disumani con paesi in Africa, Asia e Medio Oriente condannano persone in cerca di sicurezza a viaggi sempre più spesso mortali o le respingono verso la sofferenza che si sono lasciati alle spalle”, dichiarano le organizzazioni. “Il destino di migranti e rifugiati ci riguarda. La strage nel Mediterraneo deve finire”, ribadiscono le associazioni, lanciando un appello alla società civile: “Mostriamo ai leader l’altra faccia dell’Europa, che vogliamo accogliente e solidale.”