Bruxelles – Di fronte alla crescita dei populismi e dei nazionalismi la risposta dell’Unione europea “non può essere rimanere immobile ma andare avanti”. È il monito lanciato dal presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, intervenendo alla Conferenza presidenti dei Parlamenti nazionali dell’Ue, organizzata al Senato italiano in vista delle celebrazioni per il 60° anniversario dei trattati di Roma.
Una parte dei cittadini europei “si sente più minacciata e meno protetta”, e perciò “cerca risposte nella riscoperta delle proprie radici e identità”, una riscoperta “che tuttavia molto spesso diventa la riscoperta di sentimenti ipersovranisti e ultra nazionalisti”, ha affermato Gentiloni definendo “comprensibili” queste tendenze ma aggiungendo che “se la tua identità diventa chiusura e ostilità verso differenze, diventa contrapposizione nei confronti dei vicini allora ci sono le premesse per ripetere esperienze terribili della storia”. Per questo “non siamo indulgenti” verso queste tendenze su cui bisogna agire subito perché se non lo si fa “quando ne vediamo la nascita”, poi “faremo fatica a fermarle quando si saranno sviluppate più del dovuto”.