Bruxelles – L’Unione europea porta a scuola più di 230 mila bambini siriani rifugiati in Turchia con un programma umanitario per l’istruzione in situazioni di emergenza, che sosterrà le famiglie di profughi “più vulnerabili”. Si tratta di un progetto realizzato in collaborazione con l’Unicef e con l’associazione umanitaria Turkish Red Crescent, per supportare ulteriormente il governo di Ankara nella gestione del problema dei rifugiati.
Il nuovo programma si occuperà di fornire un aiuto economico ogni due mesi alle famiglie più bisognose, grazie al fondo di 34 milioni di euro previsto dal piano di emergenza sociale Safety Net (Essn) lanciato dalla Commissione europea nel settembre 2016, che fornisce una carta di debito ai richiedenti asilo da utilizzare per i bisogni essenziali.
“L’istruzione in situazioni di emergenza è una priorità assoluta dell’Unione europea”, ha dichiarato il commissario europeo per gli Aiuti umanitari Christos Stylianides, aggiungendo che “il nostro dovere morale è quello di salvare questa generazione di bambini rifugiati”.
Con più di 3 milioni di profughi, di cui quasi la metà bambini, la Turchia è il Paese che è stato maggiormente colpito dalla crisi dei rifugiati siriani. L’istruzione è una sfida fondamentale per l’Unione europea e questo nuovo accordo tra Commissione ed Unicef porta l’impegno finanziario europeo verso il governo di Ankara a quota 1,5 miliardi di euro.