Bruxelles – I leader dell’Ue tirano un sospiro di sollievo dopo le elezioni olandesi. La grande paura è passata (per ora) non solo nei Paesi Bassi, ma anche nella parte europeista del Continente. Nonostante il calo di consensi del partito del premier Mark Rutte sono i liberali i grandi vincitori delle elezioni olandesi. Il Partito liberal-democratico (Vvd) e Democrazia 66 (D66) conquistano rispettivamente 33 e 19 seggi. I leader delle due formazioni, Rutte e Alexander Pechtold “hanno dimostrato che un positivo messaggio europeista vince”, esulta il leader dei liberali Alde al Parlamento europeo, Guy Verhofstadt sottolineando che “ancora una volta, i liberali sono di gran lunga la più forte forza politica nei Paesi Bassi”. “Spero che questi due partiti formeranno la base di una nuova coalizione per governare l’Olanda con Mark Rutte come primo ministro”, si è augurato Verhofstadt, secondo cui “la gente vuole i politici costruttivi e affidabili per governare il loro paese”, e “questo è il motivo per cui Le Pen anche fallirà”.
“La grande sorpresa positiva è il risorgere del partito Verde olandese GroenLinks”, che è “riuscito a mobilitare emozioni positive come la speranza e la volontà di cambiare il Paese in meglio attraverso politiche costruttive e innovative basate su un approccio inclusivo”, dichiarato in una nota congiunta i due presidenti dei Verdi europei Reinhard Bütikofer e Monica Frassoni, dicendosi “orgogliosi” del risultato e complimentandosi con il leader dei GroenLinks Jesse Klaver che ha portato il partito da 4 a 14 seggi. “Dopo l’Austria, questo è già il secondo caso nelle recenti elezioni europee in cui autoritari e populisti non sono riusciti a prendere il controllo come speravano e come molti temevano”, e questo dimostra che “la striscia vincente populista semplicemente non esiste” continuano i due riconoscendo comunque che dall’esito delle elezioni esce fuori un “Parlamento molto segmentato, che renderà difficile formare il prossimo governo”.
Per il capogruppo dei popolari, Manfred Weber, le elezioni nei Paesi Bassi sono state “un inizio perfetto per l’anno elettorale perché populisti e anti-europei hanno fallito, avendo ottenuto solo il 13 % dei voti”, mentre “la stragrande maggioranza degli olandesi è favorevole a un approccio a lavorare insieme nell’Ue che dà speranza”. I cristiano-democratici di Cda hanno ottenuto 19 seggi, sei più delle scorse elezioni, e probabilmente verranno chiamati a formare il nuovo governo insieme ai liberali.
Più amaro il commento del ministro delle Finanze socialista, Jeroen Dijsselbloem, il cui il Partito della sinistra laburista (PvdA) ha subito un tonfo elettorale spaventoso, passando da 38 a soli nove eletti. “Si tratta di un risultato molto insoddisfacente per la mia PvdA. Ma la grande maggioranza degli elettori ha rigettato il populismo estremista e questo dà speranza per il futuro”.
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