Bruxelles – Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione in cui chiede nuove norme per salvaguardare il “vulnerabile ecosistema dell’Artico”, introducendo il divieto di estrazione di petrolio per mantenere la zona un’area di cooperazione a bassa tensione. Si tratta di un provvedimento votato con 483 voti a favore, 100 contrari e 37 astenuti, che inoltre rinnova la richiesta del Parlamento Ue del 2014 di bloccare l’uso di oli combustibili fossili nei trasporti marittimi del mar Artico.
Gli eurodeputati sottolineano la rilevanza dei cambiamenti climatici nei problemi ambientali e di sicurezza che affliggono la zona artica. In particolare, lo scioglimento dei ghiacci consente l’apertura di nuove rotte per la navigazione e la pesca, aumentando la competizione per le risorse naturali dell’area. L’Artico, fa notare l’Europarlamento, si sta riscaldando a una velocità doppia rispetto alla media mondiale, mostrando una riduzione della calotta di circa il 40% in meno rispetto all’estate di 35 anni fa.
“Se distruggiamo quest’area sfruttandone le risorse in maniera non sostenibile”, ha dichiarato l’europarlamentare del Partito popolare europeo e co-relatrice del provvedimento Sirpa Pietikainen, “non distruggiamo solo una regione unica, ma acceleriamo anche il cambiamento climatico, riduciamo le nostre possibilità di avere acqua pulita e gli effetti sulla riserva ittica saranno devastanti”. Gli Europarlamentari ribadiscono inoltre l’impegno necessario per salvaguardare la sopravvivenza delle popolazioni indigene, oltre che di fauna e flora.
La risoluzione, infine, riconosce l’importanza geopolitica della zona artica e spinge le istituzioni europee a evitare la militarizzazione dell’Artico. La crescente presenza di forze armate russe, che “dal 2015 hanno fondato almeno sei nuove basi a nord del Circolo polare artico” e il “crescente interesse della Cina nell’accesso a nuove rotte commerciali e a nuove risorse energetiche”, rendono sempre “più importante il ruolo del Consiglio Artico nel mantenere una cooperazione costruttiva, bassa tensione e stabilità” nella regione, fanno sapere gli eurodeputati.