Bruxelles – Da Ankara le voci su uno stop all’accordo con l’Ue sui rifugiati si fanno sempre più insistenti. “Per la Turchia non ha senso continuare ad implementare l’accordo con Bruxelles”, ha detto giovedì il ministro turco per gli affari Ue Omer Celik all’agenzia russa TASS.
“La Turchia ha rispettato tutti i suoi obblighi in base all’accordo, mentre l’Ue non ne ha portato a termine nessuno. L’Ue non ha fatto un singolo passo per ricevere i rifugiati come stabilito dall’intesa”, ha attaccato Celik. “Inoltre”, ha continuato il ministro turco, “solo una parte dell’assistenza finanziaria promessa alla Turchia è arrivata, mentre il problema della liberalizzazione dei visti (per i cittadini turchi nei Paesi Ue, ndr) non è ancora stata risolta”. Per questo, ha sintetizzato Celik, “non c’è ragione per noi di continuare a implementare l’accordo”.
La minaccia di cancellare i due accordi sanciti che legano Turchia e l’Ue sui migranti era già stata evocata mercoledì dal ministro degli esteri turco Mevlüt Çavuşoğlu. Celik ha aggiunto peso alle dichiarazioni di Çavuşoğlu, che parlando della cancellazione dell’accordo era rimasto sul condizionale: “l’Ue sta beneficiano dall’accordo, mentre la Turchia no”. L’annullamento di un accordo internazionale, tuttavia, “va affrontata al livello del primo ministro o del presidente”, ha spiegato il ministro turco.
L’accordo tra Turchia e Ue sui rifugiati era stato firmato a un summit del marzo 2016. Si tratta di un accordo che prevede un’assistenza finanziaria di circa 6 miliardi di euro ad Ankara per implementare progetti di accoglienza per i rifugiati in Turchia. Il Paese si era impegnato a bloccare i rifugiati che provano a raggiungere la Grecia dalle sue coste e dall’altra parte, gli Stati membri dell’Ue si erano impegnati a liberalizzare i visti dei cittadini turchi verso l’Ue e ad accelerare le negoziazioni per l’ingresso della Turchia nell’Unione europea. Il Tribunale dell’Ue ha recentemente giudicato l’accordo come inesistente, sostenendo che l’intesa sottoscritta lo scorso anno è un accordo tra governi, nel quale l’Unione non è coinvolta come tale.
Giovedì il ministro degli interni turco Suleyman Soylu ha anch’egli accarezzato la possibilità di cancellare l’accordo con l’Ue sui migranti. “Se volete possiamo mandare nell’Ue 15.000 rifugiati ogni mese e sbalordirvi”, ha detto con tono minaccioso Soylu in un discorso citato dall’agenzia stampa turca Anadolu. E poi rivolgendosi all’Europa: “Avete questo coraggio? Vi ricordiamo che non potete fare giochi in questa regione e ignorare la Turchia”, ha aggiunto il ministro.