Bruxelles – Giocattoli all’apparenza innocenti che però possono fare del male ai bambini a causa della parti che si staccano facilmente e vengono ingoiate o che a causa di meccanismi difettosi possono rompersi ferendoli. Pezzi di ricambio di automobili costruiti male e che si spaccano durante l’utilizzo causando incidenti o abiti che a causa delle sostanze con cui sono colorati possono creare irritazioni alla pelle. Sono solo alcuni esempi di prodotti pericolosi che ogni anno vengono importati nel mercato europeo, e il principale Paese di provenienza di questi prodotti è la Cina. È quanto emerge dall’ultima relazione sul sistema di allarme rapido per i prodotti pericolosi presentato dalla Commissione europea. Nel 2016 le autorità nazionali degli Stati membri hanno usato il sistema con più frequenza e hanno ritirato un numero maggiore di prodotti pericolosi dai negozi ma un numero crescente di segnalazioni riguarda oggetti acquistati su piattaforme online come Amazon, Ebay e Alibaba con cui Bruxelles ha avviato una collaborazione per evitare rischi futuri.
“I consumatori devono essere protetti dai prodotti pericolosi e questa tutela deve valere sia online che offline. Sono quindi soddisfatta che Amazon, Ebay e Alibaba abbiano accettato di unirsi a noi per ritirare dai loro siti web i prodotti notificati mediante il sistema di allarme rapido, e invito gli altri a fare altrettanto”, ha dichiarato Věra Jourová, Commissaria per la Giustizia e i consumatori.
Nel 2016 la categoria di prodotti oggetto del maggior numero di segnalazioni è stata quella dei giocattoli (26%), seguita dai veicoli a motore (18%) e da abbigliamento, prodotti tessili e articoli di moda (13%). Per quanto riguarda i rischi quello più notificato è stato quello di lesioni (25%), seguito da quello chimico (23%).
La maggior parte dei prodotti pericolosi notificati nel sistema proveniva da Paesi terzi, la Cina innanzitutto che è stata indicata come Paese di origine per il 53% dei prodotti a rischio, anche se si registra un trend positivo che vede una diminuzione delle segnalazioni dal Colosso asiatico del 9% rispetto al 2015. “Sono inoltre lieta dei progressi compiuti in relazione alla Cina: quest’anno le merci pericolose importate sono diminuite. Ciò dimostra che la nostra cooperazione con la Cina e la persistenza nel richiedere standard elevati stanno dando frutti”, è stato il commento di Jourová. Le notifiche che hanno interessato prodotti pericolosi di origine europea sono state il 23% nel 5% dei casi è stato come paese d’origine gli Stati Uniti e nel 2,6% la Turchia.