Bruxelles – La Commissione europea “ha preso nota dell’annuncio dell’accordo raggiunto +dal Comitato per la valutazione del rischio dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa) sulla classificazione del Glifosato come sostanza non cancerogena, sulla base delle prove scientifiche disponibili”.
Lo ha riferito, ieri a Bruxelles, il portavoce della Commissione per la Salute e l’Ambiente, Enrico Brivio, sottolineando tuttavia che “questa non è la fine del processo”, e che “il parere del Comitato, dopo un controllo editoriale interno, dovrà essere sottoposto formalmente dall’Echa” all’Esecutivo comunitario. Il parere finale è atteso “prima della pausa estiva”, ha aggiunto Brivio. Comunque, non c’è da attendersi modifiche sostanziali, anche perché il parere è stato approvato all’unanimità dai membri del Comitato, nominati dagli Stati membri dello Spazio economico europeo (Ue più Islanda, Norvegia e Liechtenstein).
Il Glifosato, principio attivo dell’erbicida totale Roundup della Monsanto e di altre centinaia di prodotti simili di altre marche in commercio (il brevetto della Monsanto è scaduto da tempo) è al centro di una controversia scientifica internazionale sulla sua presunta cancerogenicità, considerata “probabile” dallo Iarc (l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, un organismo che lavora per l’Organizzazione mondiale della Sanità), e “improbabile” dall’Efsa (l’Autorità Ue di Sicurezza alimentare che ha sede a Parma).
Il Comitato per la valutazione del rischio – si legge sul sito dell’Echa, che è basata a Helsinki – “si è accordato per mantenere l’attuale classificazione armonizzata del Glifosato come sostanza che causa gravi danni agli occhi” ed è “tossica per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata”. Il Comitato “ha concluso, sulla base delle prove scientifiche disponibili, che il Glifosato non rientra nei criteri per classificarlo come sostanza cancerogena, mutagena o tossica per la riproduzione”.
Il 29 giugno scorso, la Commissione europea, non riuscendo a ottenere il sostegno di una maggioranza qualificata dei rappresentanti degli Stati Ue, ha deciso di prolungare solo per 18 mesi (invece che per 15 anni) l’autorizzazione alla commercializzazione e uso nell’Ue del Glifosato, che era in scadenza a luglio. La proroga era motivata proprio dalla necessità di tenere conto dell’atteso parere dell’Echa.
“Dopo aver ricevuto il parere definitivo dell’Echa, i servizi della Commissione ricominceranno la loro discussione con gli Stati membri per quanto riguarda l’approvazione del glifosato come sostanza attiva nei prodotti fitosanitari. Una decisione in merito deve essere presa entro sei mesi dal ricevimento del parere o al più tardi entro la fine del 2017”, ha spiegato ancora il portavoce della Commissione.
Nel suo comunicato, comunque, l’Echa nota che la classificazione del Glifosato come sostanza non cancerogena “è basata unicamente sulle sue proprietà pericolose” e “non prende in conto la probabilità di esposizione” alla sostanza stessa”. Il parere dell’Echa, quindi, “non si occupa del rischio dovuto all’esposizione”, che invece deve essere preso in considerazione nel processo di autorizzazione Ue del Glifosato come pesticida, conclude l’Agenzia di Helsinki.
Lorenzo Consoli per Askanews.