Bruxelles – Niente pedaggi per gli automobilisti stranieri in Germania. La misura, se attuata, creerebbe una discriminazione, in violazione dei principi comunitari e alle libertà fondamentali dell’Ue. Il Parlamento europeo si pronuncia contro Berlino e l’idea di introdurre una tassa sugli europei al volante. L’Aula ha approvato a larga maggioranza (510 sì, 126 no, 55 astenuti) la risoluzione contro il sistema che vorrebbe rendere a pagamento le autostrade tedesche ma solo per i veicoli non registrati in Germania e chiede ora alla Commissione europea di verificare che lo Stato membro faccia dietro-front. Il motivo? Il Parlamento è convinto che sistema di pedaggio tedesco “contenga ancora elementi che rappresentano una violazione del diritto dell’Unione e violano i principi fondamentali dei trattati, in particolare la discriminazione basata sulla nazionalità”.
Nello specifico, ricorda il testo, un requisito fondamentale per pedaggi stradali non discriminatori è che tutti gli utenti paghino la stessa tariffa per utilizzare le stesse strade. Ne deriva che qualsiasi sistema di pedaggio stradale nazionale che discrimini direttamente sulla base della nazionalità o che venga abbinato a misure fiscali nazionali a beneficio esclusivo dei cittadini di un Paese, “costituisce una violazione del principio di non discriminazione sancito dall’articolo 18 del trattato sul funzionamento dell’Ue”. A nulla bastano le correzione introdotte dal legislatore tedesco. Il regime nazionale è contrario alle regole Ue, anche se la Commissione europea a dicembre ha sospeso la procedura d’infrazione.
Metà deputati tedeschi contro il proprio governo. A votare a favore della risoluzione 48 deputati tedeschi sui 96 che siedono in Parlamento europeo. Metà della delegazione della Germania ha quindi sconfessato la mossa del governo di Berlino, a dimostrazione che non sempre in Parlamento europeo si vota sulla base della nazionalità. Contro l’esecutivo un voto trasversale: dal gruppo dei Popolari (Ppe) si sfila Elmar Brok (Ppe), vota contro il pedaggio l’intera delegazione socialista tedesca compatta (27 membri), al pari di quella dei Verdi con la sola eccezione di Klaus Buchner (tra i 155 no). Ancora, sostengono la risoluzione germano-critica il deputato del gruppo dei conservatori (Ecr) Arne Gericke, tre liberali su quattro (Lambsdorff, Meissner, Muller) cinque deputati su otto della Sinistra Unita (Gue), Eck, Ernst, Hosing, Scholz e Zimmer.
Socialisti (tedeschi) contro la Commissione. Il voto di oggi non è solo un messaggio a Berlino, ma è un segnale di sfida a Bruxelles. I socialisti non hanno digerito la sospensione della procedura d’infrazione aperta a carico della Germania per le tasse autostradali discriminatorie. “E’ stata fermata dopo che il commissario responsabile ha trovato un accordo con il ministro dei Trasporti, Alexander Dobrindt”, ricorda Ismail Ertug, deputato europeo tedesco e portavoce del gruppo socialista (S&D) per i temi di trasporti. “A oggi ancora non sono stati resi pubblici i cambiamenti sulla legge per i pedaggi autostradali, con il commissario Bulc che ancora deve fornirci spiegazioni”. I socialisti attendono quindi chiarimenti in merito, pretendendo di fornire tutte le informazioni “rilevanti del caso”.
Forza Italia apre il dibattito interno al Ppe. Il voto è l’occasione per il deputato di Forza Italia, Massimiliano Salini, per affondare il colpo contro la Germania e aprire una polemica interna al Ppe e ai colleghi tedeschi. “Se la Commissione europea e la Germania usano due pesi e due misure, i richiami alla fiducia reciproca tra Stati membri che abbiamo sentito stamattina in Aula durante il dibattito sul futuro dell’Unione sono un mero esercizio retorico, destinato a cadere nel vuoto”. Col voto di oggi, ad ogni modo, “l’Europarlamento si è confermato un’istituzione preziosa per il futuro dell’Unione: si è schierato dalla parte dei cittadini europei e ha respinto come inaccettabile l’idea di una ‘velocità solo tedesca’, a discapito degli altri Paesi membri”.