Bruxelles – La piena populista avanza ma non sfonda in Olanda. Il Partito liberal-democratico (Vvd) del premier uscente Mark Rutte ha vinto le elezioni olandesi, anche se in calo di consenso: con il 90 per cento delle schede scrutinate ha conquistato 33 dei 150 seggi del Parlamento, 9 in meno della scorsa tornata elettorale, ma ben 13 più del Partito della Libertà (Pvv) del leader islamofobo e anti-europeista Geert Wilders, che si ferma a 20 (quattro in più). I cristiano-democratici di Cda e i liberali di sinistra di D66, arrivano a 19 seggi. Grande tonfo per il Partito della sinistra laburista (PVDA) del ministro delle Finanze Jeroen Dijsselbloem e del vice presidente della Commissione europea Frans Timmermans, che alle precedenti elezioni guadagnò 38 seggi mentre ora si fermerebbe a soli 9, 29 in meno. Con questi risultati si registra comunque un duro colpo all’attuale maggioranza di governo, formata da Vvd e Pvda che passa da 79 a solo 40 deputati.
In forte crescita i Verdi di sinistra (GroenLinks) che passerebbero da 4 a 14 seggi, oltre il triplo di quelli del 2012. Buona affermazione anche del Partito socialista (SP), formazione di sinistra radicale, che otterrebbe 14 parlamentari. Entrerebbe in Parlamento anche Denk (Pensa in olandese) formazione politica antirazzista guidata da olandesi di origine straniera, immigrati o figli di immigrati.
Molto alta l’affluenza che sarebbe arrivata all’82%, un risultato molto positivo che mostra anche un trend di crescita nel Paese essendo stata dell’80,4% nel 2006, scesa poi al 75,4% e al 74,6% nel 2010 e nel 2012.
Rutte dopo i primi risultati ha commentato che dopo la decisione del Regno Unito di lasciare l’Unione europea e l’elezione negli Stati Uniti di Donald Trump, i Paesi Bassi hanno detto “stop al tipo sbagliato di populismo”. “Il messaggio che vogliamo continuare a portare nei prossimi anni – ha aggiunto -, di mantenere questo paese sicuro, stabile e ricco, è stato ascoltato”. Ora “farò di tutto” per formare un “governo stabile che possa governare questo paese saggiamente i prossimi quattro anni”.
“Mark Rutte non si è ancora liberato di me”, ha commentato nella notte via twitter il leader del Parito per la Libertà olandese, Wilders, che si è anche offerto di entrare in una coalizione di governo, nella quale invece nessuno dei partiti sembra desiderarlo.
“No Nexit, la destra anti Ue ha perso le elezioni in Olanda. Impegno comune per cambiare e rilanciare l’Unione”. è stato il commento del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, su Twitter.
No #Nexit La destra anti UE ha perso le elezioni in Olanda. Impegno comune per cambiare e rilanciare l'Unione
— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) March 15, 2017
Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, ha telefonato a Rutte per congratularsi della sua vittoria: “Un voto per l’Europa. Un voto contro gli estremismi”.
.@JunckerEU just spoke with @markrutte, congratulated him on clear victory: "A vote for Europe, a vote against extremists". #DutchElections
— Margaritis Schinas (@MargSchinas) March 15, 2017
Per il capogruppo dei popolari al parlamento europeo “il serio approccio dei partiti di centro destra e del Cda è stato ricompensato. Questa è una buona notizia per tutte le forze politiche centriste e per l’Europa”. Per Weber “questo dimostra che la chiarezza e la netta demarcazione dei radicalismi è il giusto cammino”, e “il risultato elettorale in Olanda è il vero smacco per tutti gli anti europeisti”.
Enhorabuena a @markrutte por su victoria, a los neerlandeses por su responsabilidad y a la @cdavandaag @EPP por su gran trabajo. MR pic.twitter.com/6QlE1x1688
— Mariano Rajoy Brey (@marianorajoy) 16 marzo 2017
I risultati:
– VVD 33 (-9)
– PVV 20 (+5)
– CDA 19 (+6)
– D66 19 (+7)
– GroenLinks 14 (+10)
– SP 14 (-1)
– PvdA 9 (-29)
– ChristenUnie 5 (0)
– Partij voor de Dieren 5 (+3)
– 50Plus 4 (+2)
– Denk 3 (+3)
– SGP 3 (0)
– Forum voor Democratie 2 (+2)