Bruxelles – Il rispetto della privacy è diventato un tema estremamente sensibile dall’avvento di internet. E lo sarà ancora di più nei prossimi anni. “La rivoluzione dei Big data stravolgerà il mondo”, sostiene il Garante europeo per la protezione dei dati personali Giovanni Buttarelli. “C’è un problema di dignità delle persone. Non tutto quello che è tecnicamente possibile è di per sé eticamente accettabile”. Buttarelli sarà tra i panelist dell’evento organizzato da Eunews il 24 marzo in occasione delle celebrazioni dei 60 anni della firma dei Trattati di Roma.
Eunews: Come risponde l’Europa agli ultimi sviluppi tecnologici per garantire la protezione dei dati dei cittadini?
Buttarelli: “Dal maggio del 2018 sarà direttamente applicabile un nuovo quadro di riferimento che modernizza molto la disciplina e la armonizza su scala europea. Questo regolamento si applicherà a chiunque offre beni e servizi in Europa. Indipendentemente da dove sono dislocati i server: ciò garantirà parità di trattamento. C’è un problema di dignità delle persone. Ci accingiamo ad entrare nel mondo dei Big data, nel quale metteremo tutti i nostri dati personali online, possibilmente a disposizione di terzi. Il problema non è limitare la circolazione di questi dati ma il rispetto delle persone”.
E: Sono previste prossime iniziative europee in questo senso?
B: “Organizzeremo una conferenza mondiale a Bruxelles nel 2018 con i regolatori di tutto il mondo. Vogliamo discutere dell’etica rispetto allo sviluppo digitale, che non è limitato ma non deve avvenire in mancanza di regole. Pensiamo che non tutto ciò che è tecnicamente possibile sia anche eticamente accettabile. Ci sono dei valori da rispettare e il principale tra questi è la dignità dei cittadini”.
E: La Direttiva sul Pnr (riguardo la registrazione dei dati dei passeggeri aerei in Europa) va verso l’approvazione definitiva. Ritiene che sia una buona iniziativa?
B: “Abbiamo riconosciuto la necessità di agire per affrontare il tema. Avremmo preferito tuttavia che la raccolta dei dati dei passeggeri aerei fosse più incisiva e si concentrasse su gruppi specifici, relativi a particolari voli, passeggeri e Paesi. Raccogliere miliardi di informazioni da stoccare in 28 paesi con software separati e in diverse lingue per risolvere un problema europeo e globale non è efficace”.
E: Ci sono altri aspetti controversi legati alla direttiva?
B: “C’è anche un problema filosofico: la direttiva trasforma tutti noi in sospettati. I dati verranno analizzati in base ad algoritmi di cui non conosciamo il funzionamento. Tutti saranno schedati, anche coloro che non hanno nulla a che fare con la prevenzione di reati. L’Europa getta così una rete in termini troppo larghi. Abbiamo dubbi sul fatto che la proporzionalità sia stata rispettata al cento per cento”.
E: La diffusione di materiali multimediali su internet resta un problema per la tutela dei minori e delle donne. Come deve intervenire l’Unione europea?
B: “Le regole ci sono già, non ne servono altre, sebbene qualcosa a livello nazionale può essere migliorato. Servono piuttosto politiche di consapevolezza, codici di buona condotta per i provider e una maggiore sensibilizzazione in generale. Problemi di questo tipo spesso dipendono da comportamenti di giovani inconsapevoli dei loro effetti. Ma sappiamo che tali effetti possono essere drammatici e spingere le persone fino al suicidio. A mio avviso c’è molto da lavorare sul piano culturale più che su quello legislativo”.
E: Poniamo un caso concreto: se mi accorgo che un mio contenuto privato circola su internet, ci sono modi per rendere illegale la diffusione online di un contenuto privato?
B: “Ce ne sono molti. C’è l’autorità giudiziaria civile, quella penale, c’è anche il garante per la protezione dei dati in Italia, oppure ci si può rivolgere direttamente al provider per far rimuovere il contenuto illecito. Ciò che serve è informare i cittadini su queste opportunità affinché non si disperino in casi come questi. I rimedi sono tecnologicamente possibili e anche giuridicamente fattibili nel breve periodo. Basta sapere che esistono e saperli utilizzare”.