Bruxelles – Non sembra distendersi il clima tra il governo della Polonia guidato da Beata Szydlo e il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, da poco rieletto nonostante la forte opposizione di Varsavia. Lo scontro ora è passato dalle Aule della politica a quelle dei tribunali. Tusk è stato convocato mercoledì dalla magistratura polacca per rispondere dell’incidente aereo costato la vita al presidente Lech Kaczynski, nel 2010. “Il presidente Tusk è stato convocato come testimone e testimonierà come testimone”, ha assicurato Preben Aamann, il suo portavoce, specificando però che “a causa del suo obbligo di riportare al Parlamento europeo dopo ogni Consiglio europeo, non sarà possibile per lui testimoniare in Polonia quel giorno”.
Ad accusare Tusk il gemello dell’ex presidente e attuale leader del partito nazional-populista al potere in Polonia, Jaroslaw Kaczynski, che afferma che Tusk ha grosse responsabilità per la morte del fratello, perché, all’epoca premier, avrebbe trascurato la sicurezza dell’allora presidente lasciando poi ai russi l’inchiesta.
Lech Kaczynski morì in un incidente aereo il 10 aprile 2010. Il Tupolev Tu-154 sul quale l’allora presidente viaggiava con la moglie e il suo staff si schiantò al suolo in fase di atterraggio nella base aerea russa di Smolensk. Nell’incidente morirono in totale 96 persone, di cui 86 erano esponenti della vita politica, economica e militare polacca. Si presume che le cause dell’incidente siano state la fitta nebbia e una manovra errata del pilota.