Bruxelles – La premier Theresa May non attiverà il 15 marzo l’articolo 50 del trattato Ue per dare inizio ai negoziati sul divorzio dell’Ue come promesso, ma aspetterà l’ultima settimana dello stesso mese.
Secondo fonti del governo britannico citate da diversi giornali del Paese la data potrebbe slittare al 27 marzo, anche a causa dell’annuncio della prima ministra scozzese, Nicola Sturgeon, che intende chiedere un nuovo referendum per l’indipendenza della Scozia entro la primavera del 2019. Voci di palazzo confermano che May non vorrebbe apparire “arrogante” su questioni che riguardano il futuro del Regno Unito, annunciando il giorno dopo le dichiarazioni della Sturgeon l’attivazione dell’articolo 50.
Nel frattempo la Commissione europea, attraverso il portavoce Margaritis Schinas, si dichiara “pronta a ricevere la richiesta di avvio dei negoziati”. Secondo il portavoce, le prossime tappe procedurali sono già definite: prima verranno adottate le “linee guida” da parte del Consiglio europeo, successivamente la Commissione Ue presenterà “immediatamente” una raccomandazione per aprire i negoziati con Londra, che a sua volta dovranno approvare i 27 Stati membri. Una volta ottenuto il mandato del Consiglio, Michel Barnier, capo negoziatore della Commissione Ue, potrà dare l’inizio vero e proprio ai negoziati.