Bruxelles – Nei prossimi anni non è previsto un ulteriore allargamento dell’Unione europea, ma questo non vuol dire che la porta sia chiusa per sempre per futuri possibili candidati, Balcani occidentali in testa. Il Consiglio europeo di Bruxelles, seppur con alcune differenze tra i Paesi, ha lanciato questo messaggio. “I leader europei confermano il loro inequivocabile sostegno ai Paesi dei Balcani occidentali e alla loro prospettiva europea”, ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo appena rieletto, Donald Tusk, al termine della riunione, per ribadire l’importanza di una convergenza tra l’area balcanica e l’Unione europea, al fine di limitare le “insidie interne ed esterne” che destabilizzano la regione.
La situazione dei Balcani occidentali è riesplosa nei mesi scorsi, dopo anni di apparente pace, per il riaccendersi di dissapori tra Serbia e Bosnia e per la crisi istituzionale che ha colpito la Macedonia. Il Consigli da un lato ha lasciato intendere che un ingresso di questi Paesi nell’Ue non è all’ordine del giorno, un concetto tra l’altro più volte ribadito dal presidente della Commissione europea, Jean Claude Junker, che ha da sempre dichiarato la sua contrarietà a nuove adesioni durante il suo mandato. Dall’altro, però, i Capi di Stato e di governo aprono uno spiraglio per una possibile collaborazione con i Paesi balcanici che porti a un sempre maggiore avvicinamento all’Unione europea.
Dello stesso avviso il presidente del consiglio italiano, Paolo Gentiloni, che a conclusione del Vertice ha definito la regione balcanica “di importanza strategica e geopolitica” per l’Italia. Il premier ha sottolineato che “la prospettiva europea” per questi Paesi deve rappresentare “un orizzonte di speranza e stabilità”, dato il forte rischio di tensioni. “Ci sono Stati membri che vogliono essere molto più prudenti”, ha continuato Gentiloni riferendosi alle posizioni nazionali sulla rilevanza della regione balcanica per l’Europa, aggiungendo che “il problema non è fare entrare domani questi Paesi, semmai lanciare in maniera chiara un messaggio che apri la strada per una convergenza con l’Ue”.