Roma – Il titolo, ‘Attaccateve al Trump’, è politicamente scorretto come il personaggio di cui descrive le gesta, ma il libro di Paola Tommasi, giornalista italiana che ha collaborato alla campagna elettorale di Donald Trump per la presidenza degli Stati uniti, al di là dell’irriverente espressione romanesca con cui si presenta, aiuta a capire i motivi dell’ascesa del miliardario che in pochi si aspettavano di vedere alla Casa Bianca.
Attraverso una raccolta degli articoli con cui ha raccontato su ‘Il Tempo’ le tappe che hanno portato ‘The Donald’ alla vittoria, incluse le prime uscite del neo presidente, Tommasi spiega tutti i “fraintendimenti” che secondo lei hanno indotto i media e le opinioni pubbliche, in particolare quelle europee, a sottovalutare l’allora candidato e a non comprendere, ancora oggi, quale direzione prenderà l’amministrazione degli Stati uniti nei prossimi 4 anni.
Avendo collaborato alla campagna di Trump, l’analisi dell’autrice è intrisa di un’inevitabile dose di partigianeria, ma proprio per questo può essere utile a comprendere le ragioni del consenso che il magnate è riuscito a conquistare, e i motivi che gli hanno consentito di imporsi sull’altra candidata, Hillary Clinton.
La giornalista non tralascia di indicare quali possano essere le ricadute sull’Ue del trovarsi di fronte “un presidente americano forte come Trump al grande tavolo del G7”. Secondo Tommasi, “il Vecchio Continente sarà il primo beneficiario” del cambio di guardia a Washington. Se “negli anni della crisi le istituzioni Ue non sono state in grado di cambiare nulla”, scrive, adesso “l’occasione buona si ripresenta e potrebbe essere l’ultima”.
L’autrice si chiede “come si comporteranno i leader europei, fino ad oggi deboli e timidi?”. “Si sveglieranno o soccomberanno davanti al ritrovato gigante americano?”, domanda, convinta che “ancora prima che la ‘palude’ di Washington, Trump” stia “bonificando quella di Bruxelles”.