Bruxelles – Ben venga l’Europa a più velocità, a condizione che non sia un modo per escludere dai giochi alcuni Paesi membri. Questa la sintesi del pensiero del presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, che ha parlato in una conferenza stampa nella prima giornata del Consiglio europeo, il summit che riunisce i capi di governo degli Stati membri.
Tajani approva l’idea di un’Europa a più velocità, ma a una condizione fondamentale: che non sia una “conventio ad excludendum, bensì ad includendum”. “Se qualche Stato vuole trovare accordi per andare avanti ed essere l’avanguardia dell’Ue, che sia per la Difesa comune o per altri progetti, lo può fare”, ha dichiarato l’ex commissario europeo. Il punto è che lo si faccia “non per escludere gli altri ma per preparare il terreno per chi volesse partecipare più avanti”.
In ogni caso, l’Europa a più velocità si può fare senza stravolgimenti legislativi. “Credo che non sia questo il momento di modificare i trattati”, ha detto Tajani dopo essere intervenuto al Vertice dei capi di Stato e di governo per esporre la visione del Parlamento europeo sui dossier all’ordine del giorno. “I trattati attuali permettono di avere diverse realtà: gli Stati membri devono fare quello che si può in base alle regole. Ciò non vuol dire che essi non possano portare avanti progetti di maggior cooperazione”, ha spiegato.
Tra poche settimane a Roma si terranno i celebrativi per i 60 anni dei Trattati firmati nella capitale italiana nel ’57. E il Consiglio europeo di questi giorni dovrà trovare un accordo su una dichiarazione comune da firmare in quell’occasione. Le basi dell’Europa a più velocità verranno gettate in queste ore, con il benestare del Parlamento europeo. A patto che le nuove azioni non portino ad ulteriori divisioni.