Roma – L’industria 4.0, insieme con le auto connesse e a guida autonoma, i big data e le competenze digitali sono i quattro temi su cui si concentrerà il Digital day, l’iniziativa che si terrà a Roma il 23 marzo prossimo, due giorni prima del Vertice europeo per la celebrazione del 60° anniversario dei trattati che diedero vita all’allora Comunità europea.
Se l’incontro dei capi di Stato e di governo deve produrre una dichiarazione sul futuro dell’Ue, anche l’iniziativa sul digitale non vuole essere “la solita conferenza dove si discute e basta”, assicura Roberto Viola, direttore generale della Dg Connect della Commissione europea, promettendo che “i ministri europei che si incontreranno per il Digital day firmeranno degli impegni concreti in ognuno dei quattro settori” su cui si focalizzerà l’attenzione, almeno questo è l’obiettivo per il quale “gli sherpa sono ancora al lavoro in questi giorni”.
Se tutto andrà a buon fine – e per il rappresentante della Commissione Ue, “ad oggi ci sono gli elementi per essere ottimisti” – si potrà “passare dalla Comunità del carbone e dell’acciaio alla Comunità del digitale e dei servizi, che probabilmente segnerà i prossimi sessant’anni”.
Riguardo al primo dei temi che verranno affrontati, illustra ancora Viola, “i ministri firmeranno l’istituzione di una piattaforma europea delle piattaforme nazionali” per la digitalizzazione industriale, ovvero l’European industry 4.0 (EUI4.0). L’obiettivo, spiega Stefano Firpo, direttore generale per la Politica industriale del ministero per lo Sviluppo economico, è individuare gli “strumenti per spingere i finanziamenti sull’industria 4.0”.
Sul settore dei trasporti, ha indicato Viola, l’intenzione è di “iniziare a fare esperimenti sul serio” in tre settori: quello delle auto a guida autonoma; quello dei camion in grado di procedere in colonna in maniera automatizzata, come fossero un treno; e quello del controllo del traffico. Per portare avanti questi esperimenti “bisognerà individuare dei corridoi autostradali”, aggiunge il dirigente europeo. “L’Italia sarà protagonista”, assicura riferendosi “al Brennero e agli assi che passano per il Piemonte”.
In merito ai big data, terzo tema del Digital day, è Francesco Profumo, presidente della Compagnia di San Paolo, a illustrare le questioni che verranno trattate. L’ex ministro dell’Istruzione cita l’esempio della ricerca in campo medico, ma sono diversi i settori in cui è necessario poter raccogliere e gestire enormi quantità di dati in un mondo sempre più digitale. Ciò che serve, indica Profumo, sono dei supercomputer che assicurino “una grande capacità di calcolo”, poi servono “infrastrutture di reti in grado di trasferire tutti quei dati” e altre “infrastrutture che rendano possibile immagazzinarli”. Il tutto rientra nel programma dell’EuroHpc (dove Hpc sta per High performing calculation) che verrà sottoscritto nell’ambito del Digital day. L’intento è di realizzare un’infrastruttura ad elevata capacità di calcolo da mettere a disposizione delle comunità scientifiche, dell’industria e del settore pubblico in tutta l’Ue, alla quale si possa accedere a prescindere dalla posizione in cui si trovi l’utilizzatore.
L’ultimo capitolo riguarda le competenze digitali, un terreno sul quale Lucilla Sioli, capo dell’unità Knowledge base della Dg Cnect della Commissione europea, indica per il Digital day l’obbiettivo di fissare una serie di raccomandazioni strategiche, delle indicazioni che orientino gli Stati membri verso una formazione che garantisca, in particolare ai giovani europei, di acquisire le capacità richieste per svolgere i nuovi lavori dell’era digitale. “In Europa c’è carenza di esperti di cyber security e di analisti di big data”, ha indicato Sioli per citare solo alcuni esempi di ambiti destinati a “creare occupazione e offrire lavori ben qualificati” e adeguatamente retribuiti. Fornire ai giovani elevate competenze digitali, dunque, sarà decisivo per garantire occupazione e crescita economica.