Roma – “L’Unione europea è l’unico strumento che gli europei hanno per riconquistare la propria sovranità in un mondo globalizzato”. È questa la “riflessione su cosa va cambiato per salvare il progetto europeo” che l’alta rappresentante per la Politica estera e di sicurezza dell’Ue, Federica Mogherini, consegna ai parlamentari italiani che l’hanno convocata in audizione per avere un contributo alla riflessione sul futuro dell’Ue in vista del 60° anniversario dei Trattati di Roma che si celebrerà il prossimo 25 marzo.
Mogherini sottolinea come, nel campo della difesa comune, “negli ultimi sei mesi abbiamo fatto molti più passi in avanti di quanti non ne abbiamo fatti negli ultimi 60 anni”, e ritiene che ciò consentirà, ad esempio, “proseguire il lavoro sui battlegroups Ue e di rendere renderli operativi, dico in modo ambizioso, entro la fine di quest’anno”. Ricorda le altre “decisioni operative” finalmente adottate nell’ultima riunione congiunta dei ministri degli Esteri e della Difesa europei. Si tratta di risultati “che consegniamo come terreno di integrazione profonda”, sul quale spetterà ai “singoli stati spingere avanti nei prossimi mesi”. Tuttavia, ammonisce, “sarebbe un errore limitarsi al settore della difesa nella riflessione sul futuro dell’Unione europea”.
Il lavoro fatto in quell’ambito “è serio, concreto e molto ben avviato”, ma Mogherini ritiene che uno sforzo “simile debba essere fatto su altri settori, come l’euro, la zona Schengen, la parte sociale del progetto” europeo. La vicepresidente della Commissione nutre la “speranza che ci sia una profonda riflessione su come approfondire l’integrazione in questi campi”.
In ogni caso, “mentre ragioniamo sul futuro Ue, dobbiamo farlo sapendo che non saremo 27 ma di più”, ha aggiunto l’esponente dell’esecutivo comunitario alludendo alla politica di allargamento orientata ai Balcani. A suo avviso “c’è bisogno di dare un prospettiva credibile” alla possibilità che hanno quei paesi “di essere membri dell’Ue”. Questo, aggiunge “è il miglior modo per trasformare lo stato dei diritti, le società e le economie” di quegli Stati.