Bruxelles – Quello di dirigente è un ruolo ancora non facile da raggiungere per una donna. Queste ultime sono sotto rappresentante tra le cariche aziendali apicali in Europa (e soprattutto in Italia), e quando le raggiungono spesso guadagnano anche meno dei loro colleghi uomini. È quanto emerge dai dati pubblicati dall’Eurostat sulle disparità di genere nel mondo del lavoro. Secondo l’ufficio statistico dell’Ue solo 1 posto di dirigente su tre è ricoperto da una donna in Europa. Su un totale di 7,3 milioni di persone che ricoprono posizioni apicali in aziende con dieci dipendenti o più, solo il 35% (2,6 milioni) è rappresentato da donne, contro il 65% (4,7 milioni) degli uomini. Inoltre, il rapporto rivela che questo 35% di donne dirigenti guadagna in media il 23,4% in meno rispetto agli uomini, il che significa che per ogni euro guadagnato da un manager maschio, una donna guadagna solo 77 centesimi.
Dando uno sguardo agli Stati membri, emerge che la Lettonia è il paese dove le donne ricoprono in maggioranza posizioni dirigenziali (53%), seguita da Bulgaria e Polonia, entrambi col 44%. La quasi parità di genere si riscontra in Francia e Svezia, con un presenza del gentil sesso del 40%. L’Italia, con solo il 22% di rappresentanza femminile nei posti dirigenziali, registra il record negativo insieme alla Germania e a Cipro. Belgio e l’Austria al 23%.
Per quanto riguarda il divario nella retribuzione, è la Romania la migliore in Europa, con solo il 5% di differenza tra lo stipendio di una donna e quello di un uomo in questo tipo di occupazioni. A seguire, la Slovenia (12,4%) e il Belgio (13,6%). Al contrario, una donna manager guadagna circa un terzo in meno rispetto la sua controparte maschile in Ungheria (33,7%) e in Italia (33,5%). Sopra la media europea del 23,4% anche Austria (26,9%), Germania (26,8%), Portogallo (25,9%) e Regno Unito (25,1%).