Bruxelles – Le elezioni presidenziali francesi hanno un eco anche nei Paesi vicini, in questo caso in Germania. La prova è arrivata in questi giorni. Un’impresa tedesca ha infatti promesso di investire in Francia, creando 300 nuovi impieghi nella regione, ma a una speciale condizione: che Marine Le Pen non sia eletta presidente.
La clausola “Le Pen” è scritta nell’accordo tra l’impresa tedesca, che vende pezzi di ricambio per auto su internet, e un gruppo di comuni francesi vicino a Mulhouse, nella regione dell’Alsazia. L’azienda in questione intende costruire in Francia un centro logistico, ma il contratto contiene una richiesta particolare: l’accordo diventerà nullo se entro la fine dell’anno la Repubblica francese manifesterà la volontà di lasciare l’euro. Un cavillo che di fatto, non esitano a commentare i media francesi, ha come obiettivo la leader del Front National.
Quello che scoraggia gli investitori tedeschi, oltre alla catastrofe di un eventuale abbandono della moneta unica, è un ritorno al protezionismo: la reintroduzione di barriere, controlli alle frontiere e nuovi pedaggi costituirebbero un grave danno per i profitti dell’impresa. Subito è arrivata la reazione da parte dei dirigenti del Fn: “Questo discorso catastrofista fa molto eco. Possiamo comprendere che ci si preoccupi quando leggiamo i media tradizionali e gli economisti del sistema. Ma invito le persone a leggere il nostro programma nel dettaglio. Vedranno che non tutti i punti sono così divisivi”. Da parte loro, i politici locali che si occupano del dossier hanno invece espresso preoccupazione, sostenendo che gli elettori devono sapere che “in caso di vittoria del Front National perderemmo molti posti di lavoro”.