Roma – Le celebrazioni del 60° anniversario dei Trattati di Roma, che si terranno il 25 marzo prossimo nella Capitale italiana, sono state al centro dell’incontro tra il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, e il suo omologo maltese, il presidente di turno dell’Ue Joseph Muscat, accolto oggi a Palazzo Chigi. “Sarà un’occasione molto importante per dare un segnale di rilancio dell’Unione europea in un momento in cui molti vedono difficoltà”. Ha indicato Gentiloni anticipando che “la dichiarazione di Roma rivendicherà da un lato i risultati ottenuti in sessant’anni” di integrazione europea, e “dall’altro delineerà la prospettiva dell’Ue dei prossimi dieci anni”.
“L’idea di fondo è quella di disegnare un’Europa più forte e coesa sul ruolo della sicurezza, più solidale e unita sul terreno dell’immigrazione, e più impegnata sul terreno sociale, della crescita e degli investimenti”, ha spiegato il capo dell’esecutivo, che ha colto l’occasione per parlare di “crescita e nuova capacità di occupazione” in Italia, che ci sono ma “sappiamo anche che sono limitate, graduali e hanno bisogno di essere accompagnate”. Per questo, ha proseguito, “pensiamo a un’Europa che sia la cornice che serve per aiutare e accompagnare questa crescita e la capacità di produrre nuovi posti di lavoro”
Il suo collega di Malta ha confermato l’intenzione di non fare del Vertice di Roma un semplice “party celebrativo”, ma di voler “dare una visione” al progetto europeo. “Siamo a un buon punto per avere non solo unità tra i 27, che a volte va a scapito della sostanza”, ma di averla su contenuti concreti, ha indicato Muscat. A suo avviso, “la novità più importante di Roma sarà di dire che l’Ue non può essere solo un progetto economico, ma deve avere anche una funzione socilae”.
Questo non vuol dire che l’Unione europea debba “intervenire a livello locale” dei singoli Stati, ha precisato il laburista maltese, “ma che ci deve essere un coordinamento” delle politiche per recuperare quella “dimensione sociale che forse è stata dimenticata per molti anni”. Questo ha fatto sì che “i nostri cittadini si siano sentiti alienati dal progetto europeo”.
Il primo ministro ha salutato con favore il libro bianco sul futuro dell’Ue presentato ieri dal presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker: “Fa esempi concreti di cosa possa diventare l’Ue per i suoi cittadini a seconda delle scelte che faremo”. Per il Maltese, l’incontro del 25 marzo a Roma è “l’occasione per dire quale delle 5 vie” illustrate da Juncker “vogliamo seguire, o di indicarne una sesta”.
I due capi di governo hanno discusso poi dell’accordo tra Italia e Libia sull’immigrazione, Gentiloni ha ricordato il forte sostegno espresso dai leader dell’Ue nel Vertice informale di Malta, un passaggio che per Muscat rappresenta “il punto più alto raggiunto dall’Unione europea negli ultimi anni in tema di migranti e flussi migratori”. “Nessuno si aspetti risultati miracolosi in poche settimane”, ha ribadito Gentiloni, ma “siamo fiduciosi sulla possibilità di fare passi avanti”, ha aggiunto, anche perché “l’Unione europea e la presidenza maltese ci aiutano e ci sostengono”.