Roma – In una sala piena di giovani e con un parterre ricco di esponenti di primo piano delle istituzioni si sono tenuti oggi a Roma gli Stati generali Erasmus, un’iniziativa organizzata per celebrare il concomitante anniversario dei 30 anni del progetto europeo di scambi culturali e dei 60 anni dei Trattati che istituirono la Comunità europea progenitrice dell’attuale Ue.
Per la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, “l’Erasmus ha aperto confini che neanche i trattati sono riusciti ad abbattere”. Confini che però rischiano di richiudersi, come potrebbe avvenire tra il Regno unito e l’Ue con la Brexit. Per il progetto di scambi culturali, ha sottolineato Fedeli, “è fondamentale l’accordo di Schengen” sulla libera circolazione. Un parere condiviso dall’eurodeputata Silvia Costa, la quale ritiene sia difficile che la gran Bretagna possa mantenere la propria adesione al programma Erasmus dopo aver abbandonato l’Ue.
“Noi abbiamo ricevuto una petizione firmata da 10mila giovani, sia britannici che europei, perché si mantenga l’Erasmus nel Regno unito”, ha segnalato Costa, ricordando che “ogni anno partono 27 mila ragazzi verso l’Uk e 15mila ragazzi britannici vanno negli altri Paesi”. A quei ragazzi “abbiamo risposto dicendo di chiedere alla premier Theresa May che il Regno unito resti almeno nell’area di libero scambio, che consente la circolazione di capitali e di merci ma anche di persone”.
Per la deputata europea del Pd, “se non accetta di mantenere la libertà di circolazione delle persone, è chiaro che è la signora May, con la maggioranza che ha votato Leave al referendum sulla Brexit, a impedire ai ragazzi di partecipare a Erasmus”. Fuori da Schengen, il Regno unito “rientrerebbe nella stessa tipologia di partecipazione della Svizzera dopo il maledetto referendum che esclude dalla libera circolazione i cittadini europei”, ha indicato l’eurodeputata socialista. Ovviamente, “si potranno fare accordi bilaterali tra università, nessuno lo vieta, ma i britannici non potranno partecipare pienamente al progetto Erasmus”, ha sentenziato.