Bruxelles – La commissione elettorale del Regno unito ha aperto un’indagine sulle spese dei due principali comitati elettorali per il referendum sulla Brexit: ‘Britain stronger in Europe’ e ‘Vote Leave’. Secondo la commissione, risulterebbero incongruenze tra le spese effettuate nel corso della campagna referendaria, nel giugno 2016, e i rendiconti consegnati all’ufficio.
In totale, la commissione fa sapere che più di 32 milioni di sterline sono state spese durante la campagna, di cui 16,4 milioni dai sostenitori del “Leave” e 15,1 dai “Remain”, portando questa battaglia referendaria ad essere la più costosa di sempre nella storia del Regno di Elisabetta II.
Ad essere sotto la lente d’ingrandimento dell’ufficio elettorale sono ricevute e fatture presentate da organizzazioni e partiti di entrambi i fronti, tra cui Liberali, Laburisti, Conservatori e Ukip, a cui è richiesta la collaborazione per avere maggiori dettagli in relazione a determinati pagamenti.
“La mancanza di dettagli sulle spese mina la trasparenza e rende difficile per il settore pubblico capire i rendiconti”, ha dichiarato Bob Posner, direttore del settore politica e finanza della commissione elettorale, aggiungendo che al momento è troppo presto per capire se si è in presenza di un illecito o meno.