Bruxelles – Non bastavano le sue affermazioni sull’Unione europea da “addomesticare” e sull’euro destinato a “fare crack in un anno”, a inguaiare Ted Malloch, nel suo cammino verso il posto di ambasciatore statunitense presso l’Unione europea, ora ci si mette pure un’accusa di falso. L’uomo che Donald Trump vorrebbe fare rappresentante degli Stati Uniti a Bruxelles avrebbe, tra le altre cose, gonfiato le sue credenziali accademiche nella sua autobiografia. A rivelarlo il Financial Times, che pubblica una precisazione dell’Univesità di Oxford in cui si smentisce l’autobiografia del diplomatico affermando che a differenza di quanto riportato non è mai stato un “senior fellow” del Wolfson College, ovvero un ricercatore esperto dell’Ateneo, ma soltanto un “visiting professor”, un professore invitato, che peraltro “ha visitato il college molto raramente e non ha portato a termine nessuno dei suoi piani per le attività di ricerca”.
Il Financial Times accusa poi Malloch di altri falsi nella sua autobiografia, tra cui il fatto di essere stato nominato membro dell’Ordine di Malta dalla regina e di essere stato definito un “genio” da Margaret Thatcher. Il quotidiano contesta anche le informazioni contenute nel suo curriculum online, secondo cui avrebbe scritto articoli per The New York Times, the Washington Post e The Economist.