Roma – “Abbiamo avviato una task-force tra governo, amministrazione comunale di Milano, Consob, Banca d’Italia e Agenzia delle Entrate per cogliere al meglio tutte le opportunità post-Brexit” e fare del capoluogo lombardo un polo d’attrazione non solo per il trasferimento dell’Agenzia europea per il farmaco (Ema), ma per tutte quelle realtà imprenditoriali che sceglieranno di lasciare Londra a causa del divorzio del Regno unito dall’Ue. L’annuncio è del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, che ha partecipato nella città meneghina a un convegno con il sindaco Giuseppe Sala e il ministro degli Esteri Angelino Alfano, secondo il quale la città ha le carte in regola per diventare la “capitale europea del post-Brexit”.
Sono tre i principali motivi che secondo Padoan fanno di Milano una città attraente: “Innanzitutto perché è uno dei luoghi dove il processo di riforme strutturali funziona meglio”, a partire dalla giustizia civile; poi “perché nella legge di bilancio 2017 ci sono misure di incentivazione fiscale pensate per la rilocalizzazione delle aziende che andranno via da Londra dopo la Brexit”, misure che valgono per tutto il territorio nazionale, ma che evidentemente per il ministro acquisiscono un certo valore aggiunto nel contesto milanese; infine, c’è proprio l’elemento della task-force che coinvolge “istituzioni finanziarie come Consob, Banca d’Italia, Agenzia delle entrate e Guardia di Finanza per fornire” tutte insieme “le informazioni e l’assistenza a chi si vuole ricollocare”.
Riguardo all’Agenzia europea per il farmaco, “presenteremo certamente il dossier di candidatura per Ema”, ha annunciato il sindaco Sala. La proposta di designazione sarà ufficializzata a marzo, mentre la decisione dell’Agenzia dovrebbe arrivare in estate. “Spiegheremo i benefici fiscali per le istituzioni e i privati che vengono nel nostro Paese e creeremo delle condizioni particolari per gli impiegati e i dirigenti Ema che si trasferiscono”, ha proseguito Sala parlando di agevolazioni “particolari per scuola e sanità”.