Roma – Ammontano a 23,5 miliardi di euro i danni provocati dal terremoto nel Centro Italia dalla prima forte scossa del 24 agosto a quelle del 18 gennaio che hanno probabilmente causato la valanga responsabile della tragedia all’Hotel Rigopiano. È questa la cifra indicata nel dettagliato rapporto che il dipartimento della Protezione civile ha trasmesso a Bruxelles per richiedere l’attivazione del Fondo di solidarietà dell’Unione europea al quale il nostro Paese attingerà per la ricostruzione.
La stima, elaborata insieme con le regioni colpite di Abruzzo, Marche, Lazio e Umbria, comprende i danni diretti, sia pubblici sia privati – cioè la distruzione di edifici, infrastrutture, raccolti e produzioni delle imprese, patrimonio culturale, reti di distribuzione dell’energia, del gas e dell’acqua – e i costi sostenuti dallo Stato per far fronte all’emergenza, ad esempio per ripristinare le infrastrutture dei trasporti e quelle energetiche, ma anche quelli affrontati per garantire la prima assistenza e il ricovero in alloggi provvisori alla popolazione colpita dal sisma.
La prima richiesta di attivazione del Fondo di solidarietà, presentata a metà novembre, ammontava a 7,5 miliardi di euro e si fermava al 25 ottobre, ma le autorità italiane si erano riservate di fornire integrazioni visto il protrarsi degli eventi sismici, proseguiti con i forti terremoti del 26 e del 30 ottobre e si spera conclusi con le scosse del 18 gennaio.