Dall’inviato
Strasburgo – Via libera del Parlamento europeo al Ceta, l’accordo di libero scambio tra Unione europea e Canada. L’Aula riunita a Strasburgo lo ha approvato a larga maggioranza (408 voti a favore, 254 contrari, 33 astenuti). Il Ceta entrerà in vigore da subito, seppur in maniera provvisoria, in attesa del via libera definitivo di tutti i Parlamenti nazionali dopo il quale ci sarà piena e definitiva attuazione. Hanno votato a favore dell’accordo in maniera compatta i gruppi popolare (Ppe), liberale (Alde), conservatore (Ecr). Divisi i socialisti: il gruppo S&D ha stabilito una linea pro-Ceta che però non è stata seguita da una larga parte dei componenti al momento del voto (socialisti francesi, bulgari e parte dei tedeschi). Contrari i Verdi, Sinistra Unita (Gue) e i gruppi eurocritici ed euroscettici Efdd e Enl.
Tajani: ha vinto l’Europa. Il voto di oggi dimostra che “nel commercio così come nella cooperazione politica, insieme siamo più forti”, il commento del presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, che ha deciso di non esercitare il suo diritto di voto sul dossier. “Abbiamo mostrato ciò che i nostri cittadini si aspettano: un’Unione europea forte capace di assumersi le responsabilità su sfide globali definendo regole e costruendo forti partnership per soluzioni efficaci”. L’accordo di libero scambio tra Ue e Canada “è un buon accordo per i nostri cittadini, creerà nuovi posti di lavoro e stimolerà la crescita”.
Esultano Ppe, Alde, e S&D. “Ceta approvato a stragrande maggioranza, una buona notizia per l’occupazione in Europa”, il commento del gruppo dei Popolari europei. “Il voto del Parlamento è chiaro, è una buona notizia per consumatori e imprese”, chiosano i deputati liberali. “Non è certamente un testo perfetto, ma è il migliore che abbiamo mai negoziato”, il commento di Sorin Moisa, responsabile Ceta del gruppo S&D. Esultano anche Nicola Danti (Pd) e Alessia Mosca (Pd) , membri della commissione Commercio internazionale. “L’accordo raggiunto col Canada apre la strada a una grande stagione di opportunità per l’Europa e per l’Italia”, sostiene Danti, ricordando che l’export italiano in Canada vale circa cinque miliardi di euro. Mosca, salutando l’approvazione di quello che definisce un accordo “ambizioso e progressista”, assicura che non c’è rischio per cittadini e consumatori. “Per cambiare gli standard europei è necessaria una modifica alla legislazione comunitaria: nessun accordo commerciale potrà mai intaccare ciò che è stato deciso per legge”. Nel Pd in tre hanno votato però contro l’accordo: Daniele Viotti, Renata Briano e Nicola Caputo.
Il popolo prima dei profitti. Il gruppo della Sinistra unita si è presentata in Aula indossando magliette con la scritta “People before profit, stop Ceta” (in italiano: il popolo prima dei profitti, fermare il Ceta”). Mentre i Verdi hanno portato sui banchi i faldoni contenenti le firme (circa 3,5 milioni) raccolte per chiedere la bocciatura del trattato commerciale. “I socialisti avevano annunciato la fine della grande coalizione invece oggi possiamo vedere che la grande coalizione continua”, critica Eleonora Forenza (l’Altra Europa con Tsipras), “noi restiamo in coalizione coi cittadini e le cittadine”. Di “giorno buio per la democrazia” parla la deputata verde Molly Scotto, secondo la quale la divisione in seno ai socialisti “mostra il loro fallimento nel resistere al potere delle grandi aziende”.
Eurocritici ed euroscettici. “Dopo il voto di oggi il Ceta entrerà nella vita dei nostri cittadini, gli europei se lo troveranno a tavola” e si accorgeranno che è “una colossale fregatura”, secondo Tiziana Beghin (M5S/Efdd). In Canada, ha ricordato nel suo intervento in Aula, l’81% del mais e l’80% del grano sono Ogm, mentre la carne contiene ractopamina e altre sostanze attualmente vietate in Europa.
La leader del Front National, Marine Le Pen, promette di cancellare il Ceta dopo l’appuntamento elettorale francese. “Il popolo francese avrà una sola possibilità di cambiare il suo destino: le elezioni presidenziali” di aprile. Secondo il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, il voto di oggi è il canto del cigno dell’Ue. “La Brexit, la vittoria di Trump, sono tutti segnali che mostrano che i popoli si stanno svegliando, per cui sbrigatevi a fare gli ultimi regali ai vostri amici e fate le valigie per andare in Canada o in Cina”.
Cliccando sui nomi, qui sotto, si accederà alla registrazione video degli interventi fatti durante il dibattito prima del voto da relatori, rappresentanti delle Commissioni parlamentari, Commissione europea e dei gruppi parlamentari:
Artis Pabriks, Relatore (PPE, LV)
Charles Tannock (ECR, UK)
Georgi Pirinski (EMPL) (S&D, BG)
Bart Staes (ENVI) (Verdi/ALE, BE)
Cecilia Malmstrom, Commissario UE responsabile per il commercio internazionale
Manfred Weber (PPE, DE)
Gianni Pittella (S&D, IT)
Syed Kamall (ECR, UK)
Marietje Schaake (ALDE, NL)
Anne-Marie Mineur (GUE/NGL, NL)
Yannick Jadot (Verdi/ALE, FR)
Tiziana Beghin (EFDD, IT)
Marine Le Pen (ENF, FR)
Konstantinos Papadakis (NI, EL).