Strasburgo – Il popolo anti-Ceta blocca i parlamentari europei fuori dalla sede di Strasburgo, obbligando a ritardare l’avvio dei lavori d’Aula. Al grido di “Stop Ceta”, attivisti da tutta Europa si sono dati appuntamento a Strasburgo nel giorno del voto sulla proposta di accordo di libero scambio tra Unione europea e Canada. Un cavallo di Troia è stato posto davanti i cancelli dell’ingresso principale dell’istituzione comunitaria, a simboleggiare le insidie che nasconde l’accordo commerciale. I manifestanti affermano che una sua entrata aprirebbe la strada a prodotti come Ogm o carni agli ormoni, potrebbe produrre effetti negativi sull’occupazione e impatti critici per le piccole e medie imprese. Gli attivisti si sono sdraiati per terra davanti ai cancelli, e quanti dovevano recarsi al lavoro in Parlamento sono stati costretti a passare sopra di loro. “Così si scavalca la democrazia”, era il grido dei manifestanti. Con loro anche diversi eurodeputati tra cui quelli del Movimento 5 Stelle e della Sinistra Unita Gue.
(foto da Twitter)
Un’altra fila di oppositori al Ceta si sono incatenati all’ingresso del Parlamento europeo, rendendo impossibile l’accesso alle auto. Alcuni deputati hanno avuto problemi a essere presenti in Aula per le 9:00, ora di inizio del dibattito parlamentare. Il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha aperto la seduta plenaria spiegando la situazione e chiedendo un rinvio dei lavori. “Per via della manifestazione ci sono colleghi che stanno avendo problemi a entrare e ancora non sono arrivati. Chiedo perciò di riprendere i lavori tra cinque minuti”. Il dibattito in realtà è slittato di un po’ di più. Alle 9:15 hanno iniziato a prendere la parola i relatori del testo (il popolare Artis Pabriks e il conservatore Charles Tannock).
ASCOLTATE I CITTADINI! #stopceta pic.twitter.com/zMb39clc58
— M5S Europa (@M5S_Europa) February 15, 2017