Bruxelles – Copenaghen lancia ufficialmente la sua candidatura per ospitare la nuova sede dell’Ema (Agenzia europea per il farmaco). La capitale danese si aggiunge all’elenco di città europee in corsa per ottenere l’ambita agenzia, che dovrà traslocare da Londra in seguito alla Brexit. Così per Milano, città candidata per l’Italia, la concorrenza si fa ancora più agguerrita.
“La combinazione di un forte impegno danese alla sicurezza del paziente, un ambiente di ricerca di livello mondiale, una cultura unica di collaborazione tra industria, università e istituzioni sanitarie”, sono alcuni degli ingredienti che renderebbero Copenaghen la città perfetta per ospitare la nuova sede dell’Ema. È quello che sostiene il governo danese in un documento di 28 pagine diffuso oggi. Quella della Danimarca, inizialmente presentatasi insieme alla Svezia (salvo poi cambiare idea), è la candidatura più recente. Copenaghen si aggiunge così a Barcellona, Milano, Dublino e Amsterdam: tutte in corsa per ottenere l’ambita agenzia europea del farmaco.
L’Ema, attiva dal 1995, impiega circa 900 persone ed ha a disposizione un budget annuale intorno ai 300 milioni di euro. Per questo è una delle agenzie europee più grandi. Oltre al compito di vigilare e coordinare la valutazione dei farmaci messi in commercio nell’Unione Europea, essa organizza numerosi incontri, conferenze e riunioni: in media sono 500 meeting internazionali all’anno, per un totale di 65mila partecipanti.
E Milano? Il capoluogo lombardo è considerato, insieme a Barcellona, tra i favoriti nella corsa alla nuova sede dell’Ema. Il sindaco Beppe Sala ha annunciato la candidatura lo scorso settembre, muovendosi per tempo col sostegno della regione Lombardia e del governo. Tuttavia l’amministrazione milanese non ha ancora indicato l’area adibita all’agenzia europea in caso di vittoria. Con varie ipotesi al vaglio, si lavora ancora al dossier ufficiale da presentare a Bruxelles.
La decisione sulla città che ospiterà la nuova sede dell’Ema verrà presa all’unanimità dal Consiglio europeo, che riunisce i capi di governo (o di stato) dei Paesi membri. Le trattative si annunciano già tiratissime, con Milano schiacciata da una concorrenza molto agguerrita. Mentre dall’Ue non si esclude la possibilità di assegnare la sede ad uno degli Stati che non ospitano ancora nessuna agenzia: Bulgaria, Cipro, Croazia, Romania o Slovacchia. Con buona pace dell’industria farmaceutica, che appare contraria all’idea del trasloco da Londra.