Bruxelles – L’Unione europea sostiene la transizione democratica in corso in Gambia, e lo fa con un pacchetto di aiuti economici che dovrebbero aiutare a rimettere in sesto le finanze dello Stato che sono ridotte piuttosto male dopo che per ben 22 anni il potere è stato nelle mani di Yahya Jammeh. Con quest’ultimo che ha finalmente deciso di riconoscere la sconfitta elettorale subita lo scorso dicembre, e che ha quindi lasciato il testimone del governo ad Adama Barrow, Bruxelles ha deciso di ricominciare a sostenere economicamente il Paese dopo che gli aiuti erano stati congelati negli ultimi temi in risposta alle violazioni dei diritti democratici nello Stato dell’Africa Occidentale. Un pacchetto di investimenti per un totale di 75 milioni di euro è stato firmato ieri nel Paese tra il commissario europeo per la Cooperazione internazionale e lo sviluppo, Neven Mimica, e il nuovo presidente eletto Barrow. Le misure prevedono fondi per rilanciare lo sviluppo economico, creare nuovi posti di lavoro, in particolare per i giovani, e favorire l’accesso delle persone più vulnerabili al mercato.
“L’unione europea è pienamente impegnata a coinvolgere il presidente Barrow e il suo nuovo governo” nei programmi di aiuto allo sviluppo, ha dichiarato Mimica, ricordando che “il tranquillo cambiamento democratico nel Gambia è il risultato della determinazione del popolo gambiano”. “In aggiunta al pacchetto di 75 milioni di sostegno immediato firmato oggi, stiamo già preparando un pacchetto di medio termine di 150 milioni di euro, che si concentrerà sulla capacità di costruzione dello Stato”, ha concluso il commissario.
Questo pacchetto rappresenta la volontà dell’Unione europea di riallacciare i rapporti col Gambia, un Paese che esce da 20 anni di dittatura del leader Yahya Jammeh. Un regime, cominciato nel 1994 grazie a un colpo di Stato, e terminato pacificamente dopo la sorprendente sconfitta del dittatore alle elezioni nazionali del dicembre scorso. Nonostante in un primo momento il leader Jammeh non avesse accettato il risultato elettorale, dopo diverse pressioni dalla popolazione e dalla comunità internazionale, Unione europea inclusa, il 21 gennaio l’ex presidente ha rassegnato le dimissioni lasciando il Paese e accettando il risultato delle elezioni che investono Barrow nuovo presidente del Gambia. La Commissione quindi scommette sul futuro del Gambia e sul suo futuro democratico.