Bruxelles – Settore marittimo e sicurezza stradale: sono le principali priorità del semestre di presidenza maltese dell’Ue, iniziata a gennaio scorso, per il settore dei trasporti. Lo hanno annunciato il capo d’unità per i trasporti David Kerr e il policy officer Chris Farrugia, membri della rappresentanza permanente di Malta presso l’Ue, nel corso di un incontro al Parlamento europeo, organizzato dal gruppo S&D e intitolato ‘Il settore dei trasporti: opportunità per il 2017’. L’Italia, rappresentata all’evento dall’ambasciatore Giovanni Pugliese e dal direttore generale per la vigilanza sulle autorità portuali Enrico Pujia, si è allineata sulle priorità maltesi, sottolineando l’importanza di “rilanciare il mercato interno”.
“Il settore marittimo è prioritario per la nostra presidenza”, ha esordito Kerr. Poi ha spiegato: “Intendiamo modernizzare il più possibile il settore, in modo da attrarre grandi operatori del campo dei trasporti. La digitalizzazione riguarderà da un lato gli aspetti operativi (come il trasporto merci), dall’altro servirà a includere il più possibile il settore nel mercato unico”. Il suo collega Farrugia si è soffermato sull’importanza della sicurezza stradale. “Dobbiamo ridurre il numero di incidenti mortali su strada in Europa”, ha sottolineato il membro della rappresentanza maltese. “È da tre anni che le statistiche non scendono, e questo è grave. Il nostro obiettivo, ambizioso, è di ridurre le morti su strada del 20% ogni anno da qui al 2020”. Due priorità chiare, su cui Malta sembra puntare con convinzione per i prossimi mesi.
“Molte delle priorità della presidenza maltese corrispondo a quelle italiane”, ha affermato l’ambasciatore Pugliese. “Per il 2017 ci interessa molto il ‘pacchetto stradale’ che sarà presentato dalla Commissione in due fasi (la prima parte a maggio, la seconda a fine anno/inizio 2018). È un tema a noi caro, sia per le materie sociali che conterrà, sia per la lotta alla competizione sleale”. Sul trasporto marittimo, Pugliese apprezza i passi avanti, tra cui “il regolamento porti, fondamentale per l’Italia”. Un punto cruciale è però di carattere più generale, e l’ambasciatore italiano lo ha detto apertamente: “C’è bisogno di nuove forme di investimento per grandi opere infrastrutturali in Europa. Sarebbe un modo di stimolare la crescita e rilanciare il mercato interno, molto importante in questo periodo di incertezza economica a livello globale”.
Nel corso dell’evento è stato anche presentato, su iniziativa dell’europarlamentare Isabella De Monte, il nuovo Centro Servizi per il Mare. Si tratta di una piattaforma ideata per creare scambi e sinergie tra il mondo produttivo italiano, in particolare le piccole e medie imprese, e le istituzioni europee. “Il Centro”, ha spiegato la Direttrice Generale Evelin Zubin, “vuole rispondere alle esigenze di tutte quelle realtà, pubbliche e private, che si trovano a doversi destreggiare nei meandri della burocrazia europea.” Le priorità della piattaforma, ha continuato Zubin, “sono raccogliere informazioni privilegiate circa possibili finanziamenti, facilitare il dialogo con la Commissione europea, infine promuovere e realizzare progetti in ambito europeo che abbiano come focus i il settore marittimo”. Stando al suo ufficio stampa, nell’ultimo periodo il Centro Servizi per il Mare ha programmato una serie di attività e progetti per un totale di oltre 100 milioni di euro.