Bruxelles – In Belgio ci sono sempre più Salah Abdeslam. Il belga di origini marocchine, simbolo degli attacchi di Parigi del 13 novembre 2015, rischia di non essere solo. L’integralismo islamico cresce. Prolifera su internet, e da lì penetra sempre più nei luoghi di culto e nelle carceri, che presto rimetteranno in libertà individui pericolosi perché radicalizzati ed estremisti. A lanciare l’allarme è l’Organismo per il coordinamento dell’analisi della minaccia (Ocam), la struttura nata dalla riforma dell’unità anti-terrorismo belga. “Un numero crescente di moschee e centri islamici in Belgio sono sotto l’influenza del wahhabismo”, scrive la struttura per la sicurezza nel suo ultimo rapporto. Il wahhabismo è una corrente religiosa che insiste sulla ‘coranizzazione’ della società. Una caratteristica della comunità sunnita, quella dominante in Arabia Saudita. Negli anni Sessanta il re Baldovino strinse un accordo con Faisal bin Abdelaziz: una struttura in concessione 99ennale dove ospitare un luogo di culto, in cambio di petrolio. La diffusione dell’Islam più intransigente iniziò allora, e adesso la crescita del radicalismo riguarda in particolare Bruxelles, Vilvoorde, Mechelen e Anversa, i centri ad alta presenza musulmana.
Il numero di fedeli che sposa l’Islam più intransigente inizia a diventare importante anche per i canali di reclutamento sulla rete. Sono tanti, a quanto sembra. E molto efficaci. Talmente efficaci che “l’imam moderato nella sua moschea non può fare niente di fronte a questa violenza mediatica”, secondo l’Ocam. Le autorità belghe stanno lavorando a un piano di contrasto alla radicalizzazione: a tutti i servizi di sicurezza è stato chiesto di presentare proposte operative, che poi dovranno confluire in un piano d’azione integrato. Piano che ancora non c’è. Intanto gli estremisti aumentano. C’è poi un altro rischio, ha ricordato Corinne Torrekens, ricercatrice esperta di Islam, nel corso di un’audizione in commissione d’inchiesta sugli attentati di Bruxelles. Membri di Sharia4Belgium (l’organizzazione per l’applicazione della legge islamica in Belgio, disciolta nel 2012) e Resto du Tawhid (l’associazione di belgi convertiti all’Islam) attualmente in carcere usciranno a breve, di qui a qualche mese. “Non sono sicura circa le politiche deradicalizzazione che possono essere state attuate” in prigione.