Berlino – “Questa è la campagna elettorale più difficile che abbia mai affrontato” ha dichiarato Angela Merkel, cancelliera tedesca, al termine dell’incontro della coalizione Cdu/Csu di Monaco che ha sancito la pace tra i due alleati di governo. E come darle torto si potrebbe dire, dal momento che poco prima si era diffusa la notizia che Spd, guidata da Martin Schulz, ha superato nei sondaggi il partito della cancelliera, attestandosi al 31%.
Si preannuncia una campagna elettorale in salita per Merkel che, da quando l’ex presidente dell’Europarlamento è sceso in campo, ha visto un recupero veloce dei socialdemocratici nella corsa al Bundestag. E del resto non poteva succedere altro che la pace tra Seehofer, leader Csu (Christlich-Soziale Union), e Merkel, che vivevano un rapporto conflittuale dal 2015, quando la cancelliera diede il via libera all’apertura per i rifugiati delle frontiere con la Repubblica Ceca provocando le ire del leader della compagine bavarese.
Un rapporto controverso quello tra i due alleati, fatto di ritorsioni e minacce, non ultima la possibilità per Csu di passare all’opposizione e lasciare la Cdu (Christliche Demokratische Union) in coalizione solo con Spd (Sozialdemokratische Partei). Ma la “minaccia” socialdemocratica è vicinissima e la pace è ciò, che almeno a livello pragmatico, ha più senso. Ma se di pace vogliamo parlare, sembra che poi questa abbia portato qualche sorriso amaro, in particolare da parte dell’ala destra di Csu, che chiede a gran voce un tetto al numero dei rifugiati accolti in Germania.
Ma la cancelliera ha mostrato la sua volontà di proseguire con la stessa politica e, sotto campagna elettorale, bisogna fare buon viso a cattivo gioco, trovando compromessi per essere per la quarta volta alla guida del governo. Seehofer è stato chiaro, “vogliamo essere la fazione più numerosa al Bundestag”, anche perché l’accordo di governo potrebbe garantirgli una poltrona al ministero degli esteri, ora ricoperta da Sigmar Gabriel di Spd, che ha appena presobil posto di Frank-Walter Steinmeier, che grazie ad un’accordo tra i partiti diventerà presidente della Repubblica.
Il destino di questa pace armata è tuttora incerto e il capo di Csu, pur dichiarandosi soddisfatto degli accordi raggiunti nella due giorni di Monaco, non ha dimenticato di far valere le proprie posizioni. “La Germania è un’isola di stabilità grazie anche alla guida di Angela Merkel” ha affermato Seehofer, che si è detto preoccupato per la situazione politica internazionale, definendola molto agitata. Ed è proprio la politica estera il terreno di battaglia tra i due alleati, in quanto il leader Csu vorrebbe rinnovare le sanzioni alla Russia di Putin e usare il pugno duro con Viktor Orbán, presidente Ungherese, mentre la cancelliera non è della stessa idea.
E allora pace fatta, seppur con qualche strascico, e da oggi impegno comune contro la probabile coalizione Rosso-Rosso-Verde (Spd-Linke-Verdi), che è diventata la vera paura di Cdu/Csu, ma anche per conquistare il maggior numero di seggi al Bundestag, così da avere un maggiore potere negoziale in un’ipotetica coalizione ed evitare una probabile alleanza con i Verdi, che Seehofer non vede di buon occhio. Ma quello che il leader bavarese più teme è che Merkel possa anche ritirarsi dai patti e decidere di legarsi a Spd, in una, si scusi il gioco di parole, piccola Große Koalition.